La consueta rubrica “Vecchie Glorie”, targata 11contro11, dopo aver rivissuto le vicende di tre attaccanti, torna nuovamente a centrocampo. In particolare nell’appuntamento si ripercorreranno le gesta di un celebre trequartista di provincia, diventato “re” dello stretto di Messina, sposando la causa della “propria Reggina“: Francesco Cozza. Leadership e giocate di alta classe al servizio della compagine calabrese, nelle stagioni in Serie A. Ma anche Cagliari, Lecce, Genoa, Siena e non solo nella propria carriera, prima di decidere di passare dal campo alla panchina, in veste di allenatore.
La carriera di Francesco Cozza: dalla scuola Milan all’esordio tra i professionisti
Francesco “Ciccio” Cozza nasce il 19 gennaio 1974 a Cariati, sulla sponda ionica della provincia di Cosenza. I primi passi su un campo da calcio li muove proprio nella Reggina, con cui gioca anche la finale del campionato Primavera, persa contro il Torino. La trafila del settore giovanile, tuttavia, la completa nel Milan, con cui disputa una sola gara tra i professionisti, in Coppa Italia contro il Piacenza. I rossoneri, tuttavia, decidono di cederlo alla Reggiana, con cui esordisce in massima serie, ma racimolando appena sei apparizioni.
La prima esperienza vissuta con continuità dal centrocampista calabrese è quella di Vicenza, dove raccoglie 18 presenze e 2 reti, le prime tra i professionisti, prima di iniziare una girandola di trasferimenti. Torino di sfuggita e poi Lucchese e Cagliari le tappe successive della propria carriera, e proprio in rossoblù trova il primo gol in Serie A contro l’Hellas Verona. Il bilancio personale a fine stagione è positivo, viste le 28 partite giocate e 3 reti realizzate, ma la squadra chiude al 15° posto, retrocedendo in cadetteria. In seguito si accasa al Lecce, dove colleziona, tra Serie A e Serie B, 27 apparizioni e soli 2 gol.
Il ritorno alla Reggina e le parentesi Genoa e Siena
La vera svolta della carriera di Francesco Cozza si materializza ritornando lì dove tutto aveva avuto inizio. La Reggina infatti punta fortemente sul trequartista cariatese, che ripaga con un importante contributo alla prima storica promozione degli amaranto in Serie A. Gli infortuni sembrano ostacolarne la nuova esperienza nel calcio che conta, ma una volta ripreso il giuso ritmo torna ad essere uno degli elementi irrinunciabili da parte dell’allenatore Franco Colomba. Raggiunto il traguardo della salvezza, tuttavia, la stagione successiva i calabresi tornano in cadetteria, cedendo, nello spareggio, proprio a quell’Hellas Verona contro cui Cozza aveva realizzato il primo gol in massima serie.
Il club di Lillo Foti, tuttavia, è diventato una solida realtà del panorama calcistico nostrano, e ritrova subito la Serie A, facendo leva proprio su quello che diventa il nuovo capitano amaranto. La Reggina riesce a centrare altre due salvezze consecutive, e Cozza è assoluto protagonista a suon di gol. Nell’estate del 2004, tuttavia, le strade sembrano separarsi, col trequartista che decide di vivere una nuova avventura al Genoa. In rossoblù ritrova Luigi De Canio, con cui bene aveva fatto proprio in riva allo stretto. Quest’ultimo, tuttavia, viene esonerato dopo poche partite, e il neo-tecnico Serse Cosmi non gli dà lo spazio che meriterebbe. A gennaio, perciò, si trasferisce a Siena, con cui raggiunge la salvezza, decidendo anche il match interno contro il “suo” Milan.
La nostalgia di casa è troppo grande, e Cozza vive il suo secondo ritorno a Reggio Calabria raggiungendo per l’ennesima volta la permanenza in massima serie. In seguito una nuova parentesi in Toscana, prima di tornare definitivamente in amaranto. Resta alla Reggina da giocatore bandiera fino all’ultima stagione in Serie A, da buon capitano che affonda con la propria nave, con un totale di 51 gol e 9 assist in 252 apparizioni. L’ultima esperienza da calciatore, poi, Cozza la vive con la maglia della Salernitana. Una stagione a dir poco sfortunata, nonostante 4 reti, con la retrocessione in Serie C dei campani, all’ultimo posto.
Francesco Cozza oggi: la carriera da allenatore
Fuori dal campo, Francesco Cozza è finito sulle pagine di cronaca rosa per il matrimonio con la showgirl Manila Nazzaro, dalla quale ha avuto due figli, prima della separazione nel 2017. Allo stesso tempo, pur avendo appeso gli scarpini al chiodo, il calcio continua a essere parte fondamentale della sua vita. Dopo aver aperto una scuola calcio proprio a Reggio Calabria, infatti, ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore. Dapprima come collaboratore tecnico di Gianluca Atzori in amaranto, prima di completare il corso a Coverciano. In seguito da “allenatore capo”, partendo dal Catanzaro, dove centra al primo colpo la promozione in Lega Pro I Divisione.
Successivamente, dopo l’esonero dalla panchina giallorossa, fa tappa a Pisa, prima di tornare, nel 2014, a Reggio Calabria, prima di dimettersi e di ritornarvi dopo la retrocessione in Serie D. Il ritorno tra i professionisti sembra imminente, ma gli amaranto si fermano in semifinale playoff contro la Cavese. Obiettivo centrato da Cozza, invece, la stagione successiva, alla guida della Sicula Leonzio. In seguito comincia a girovagare tra Taranto, Team Altamura, San Luca e Biancavilla, nelle categorie minori. Nel mezzo, una breve esperienza a capo dell’area scouting della Reggina. Il tutto sempre con lo stesso attaccamento e passione che lo hanno contraddistinto da giocatore.