Vecchie Glorie: parliamo di Giampiero Pinzi

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Giampiero Pinzi

Dopo avervi presentato proprio ieri la storia di Giorgos Karagounis, anche oggi torna puntuale l’incontro con una delle Vecchie Glorie della nostra Serie A. Il calciatore in questione è un ragazzo romano, che per 16 lunghi anni (non contando la parentesi al Chievo Verona) ha militato tra le fila dell’Udinese. L’ormai ex-calciatore in questione è Giampiero Pinzi

Fin dai propri esordi, il classe ’81 ha ricoperto il ruolo di centrocampista centrale. Adatto anche ad agire da diga davanti alla difesa, Pinzi è stato anche schierato come trequartista. Durante le sue 14 stagioni friulane, il nativo di Roma ha segnato 20 gol e fornito 18 assist.

La carriera di Giampiero Pinzi

Giampiero Pinzi nasce l’11 Marzo 1981 a Roma. Il ragazzo cresce all’interno del proprio quartiere, quello di Centocelle, nella zona est della capitale. Fin da piccolo entra a far parte delle giovanili dell’Almas Roma, venendo poi ingaggiato dalla Lazio. Dal 1998 entra a far parte del giro della prima squadra. L’esordio ufficiale, tuttavia, avviene soltanto il 2 novembre 1999, in una partita di Champions League contro la Dinamo Kiev, durante la quale disputa 26 minuti. 

Vecchie Glorie: parliamo di Giampiero Pinzi

Nel 1999-2000 vince sia lo Scudetto, non scendendo mai in campo, che la Coppa Italia, dopo aver disputato anche tre incontri. Nell’estate del 2000, però, in comproprietà con l’Udinese, il 19enne si trasferisce all’Udinese, coinvolto nell’affare Giannichedda-Fiore. 

L’Udinese è il grande amore di Pinzi

Approdato in Friuli Venezia Giulia quando è ancora poco più che maggiorenne, il n°14 (futuro numero 13 della squadra per svariati anni) riesce subito a guadagnarsi il posto da titolare. Durante le prime annate bianconere, Pinzi disputa anche 8 gare di Coppa UEFA e tre match in Champions League, non trovando mai la via del gol. Tra il 2001 e il 2006, le presenze collezionate sono ben 161, con all’attivo anche 10 reti.

Vecchie Glorie: parliamo di Giampiero Pinzi

A partire dall’anno successivo, il 2006-2007, con l’addio della storica guida Valerio Bertotto, è proprio Giampiero Pinzi a diventare il capitano della compagine bianconera. Quella del 2007-2008, tuttavia, sarà un’annata difficile per il romano, che disputerà solo 13 gare in Serie A. Numerosi saranno gli infortuni che ne bloccheranno la stagione, finché anche la proprietà non deciderà di cederlo ad un altro club.

La breve parentesi al Chievo Verona

Scaricato dalla compagine del patron Pozzo, Pinzi cerca di rilanciare la propria carriera con il Chievo Verona. Dal 2008 al 2010, quindi, si trasferisce in Veneto e disputa ben due campionati di Serie A. Arrivato nella città di Romeo e Giulietta con la formula del prestito con diritto di riscatto, il calciatore è chiamato a dimostrare le proprie doti.

Dopo 69 presenze tra campionato e Coppa Italia, con 4 gol e 3 assist messi a segno, l’ex-Lazio non viene riscattato ed è “costretto” a tornare nella sua Udine

Il ritorno all’Udinese e la fase calante della carriera

Dal 2010-2011 al 2015-2016, il classe ’81 veste la casacca bianconera, disputando per ben due volte anche le qualificazioni alla Champions League (nel 2011-2012 e nel 2012-2013). Il primo anno, insieme a Inler e ad Asamoah, Pinzi va a comporre un intrigante terzetto di centrocampisti. Il 1° maggio 2011, poi, il nativo di Roma segna il suo primo gol con la maglia dell’Udinese, da quando è tornato dal prestito.

Vecchie Glorie: parliamo di Giampiero Pinzi

Nel 2011-2012, in campionato, realizza due marcature davvero molto pesanti. La prima è quella contro la sua ex-squadra, la Lazio, che consente di raggiungere un bel 2-2 alla compagine friulana; la seconda, invece, è quella fatta registrare contro il Napoli, stavolta a Udine, che vale ancora il 2-2 finale

L’anno successivo (’12-’13), Pinzi si ripete ancora contro il Napoli, stavolta al San Paolo. Inoltre, durante la stagione, segna due gol a San Siro, uno contro l’Inter (nel vittorioso 5-2 finale) e uno contro il Milan. Alla fine dell’esperienza friulana, in 356 presenze totali, Giampiero Pinzi avrà realizzato 20 reti ed avrà assistito i compagni in 18 occasioni.

Il ritorno al Chievo Verona, il Brescia e il Padova

Il 31 agosto 2015, Pinzi firma di nuovo con una sua ex-formazione: il Chievo Verona. Dopo 18 presenze, però, il club decide di cederlo al Brescia, in Serie B. La discesa in cadetteria non causa problemi al classe ’81, che con la casacca delle Rondinelle partecipa a 31 incontri e sigla anche una rete

Vecchie Glorie: parliamo di Giampiero Pinzi

Nel settembre del 2017, tuttavia, si accasa al Padova, in Serie C, aiutando la formazione a scalare le graduatorie del calcio italiano e ottenendo una bella promozione in Serie B. L’8 gennaio 2019, dopo 6 apparizioni in cadetteria, Giampiero Pinzi decide di rescindere il proprio contratto con la squadra veneta, annunciando pochi giorni dopo il suo ufficiale ritiro dal mondo del calcio giocato

Giampiero Pinzi e la Nazionale italiana

Praticamente agli esordi della propria carriera, il ragazzo cresciuto nella Lazio ha avuto l’occasione di vestire anche la maglia azzurra. Nel 2004, con la Nazionale Under-21, ha partecipato agli europei di categoria.

Grazie anche ad una sua rete in semifinale contro il Portogallo, gli Azzurrini si sono laureati campioni d’Europa e, dopo qualche settimana, la stessa formazione, alle Olimpiadi di Atene, ha ottenuto la medaglia di bronzo.

Vecchie Glorie: parliamo di Giampiero Pinzi

Il 30 marzo 2005, poi, ha esordito anche in Nazionale maggiore, in un’amichevole, a Padova, contro l’Islanda. Purtroppo, però, questa sarà la sua unica presenza con la maglia dell’Italia. 

La vita fuori dal campo di Giampiero Pinzi

Al di fuori del rettangolo verde, il calciatore ex-Udinese ha ricevuto un’onorificenza davvero di grande importanza. Il 27 settembre 2004, infatti, a Roma, in seguito alla vittoria dell’Europeo Under-21 e della medaglia di bronzo ad Athens2004, Giampiero Pinzi è stato nominato cavaliere dell’ordine al merito della Repubblica italiana

Appese le scarpe al chiodo, il romano ha ricevuto un ulteriore attestato di stima da parte della squadra che, più di tutte, in carriera, ha rappresentato. Nel maggio del 2019, infatti, l’Udinese gli ha offerto il posto di assistente tecnico nello staff della squadra, ruolo che ha poi ricoperto per le successive due stagioni.

Un’ulteriore gioia, proprio poco tempo fa, gli è stata regalata dal figlio Riccardo. Quest’ultimo, sotto lo sguardo attento di Luca Gotti, ha esordito con la maglia della prima squadra friulana il 15 novembre scorso (2021). 

Non conta solo il palmarés nella carriera di un giocatore

Giampiero Pinzi, nell’arco della propria vita sportiva, ha vinto numerosi trofei, nazionali ed internazionali. Purtroppo, però, questi sono arrivati soprattutto quando il romano vestiva la casacca della Lazio, e quindi ad inizio carriera. L’allora diciottenne di Centocelle, dunque, ha sollevato al cielo coppe che non ha vinto da protagonista. Nella sua bacheca figurano: una Supercoppa italiana (1998), un Campionato nostrano (1999-2000), una Coppa Italia (1999-2000), arrivate tutte con la Lazio; una Coppa Intertoto (nel 2000), stavolta con l’Udinese, e una Coppa delle Coppe (nel 1998-1999) sempre con i biancocelesti. 

I trofei ottenuti da vero interprete di primo piano sono stati quelli dei tempi del Padova. Il Campionato di Serie C e la Supercoppa di categoria (tra il 2017 e il 2018) sono stati i riconoscimenti di una carriera dedicata praticamente ad un solo club: l’Udinese

Vecchie Glorie: parliamo di Giampiero Pinzi

Il vissuto agonistico di uno sportivo, però, non si valuta solamente dal numero dei trofei vinti, soprattutto se quest’ultimo si è votato totalmente ad una causa come quella del club friulano. Nonostante l’Udinese non sia una compagine di primissimo ordine, Pinzi è riuscito a giocare le fasi di qualificazione alla Champions League e all’Europa League indossando la maglia bianconera, diventando poi anche un idolo della tifoseria.

Forse, quindi, è meglio diventare la bandiera di una formazione ed essere amati dai propri supporter piuttosto che, magari, vincere numerosi titoli ma non entrare mai nel cuore di qualcuno.  

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