Come un thriller che tiene col fiato sospeso fino all’ultima scena, anche in zona salvezza la Serie B ci regala un finale tanto inaspettato quanto emozionante: Pordenone e Cosenza si contenderanno la salvezza negli ultimi 90 minuti della regular season. Ciò, in virtù dell’ultimo regolamento in materia di retrocessioni che prevede i playout fra la sedicesima e la diciassettesima in classifica solo se fra le due squadre intercorre una distanza minore di 5 punti. Così, la distanza attuale di 7 punti fra il Cosenza (quartultimo) e il Pordenone (quintultimo) potrebbe essere colmata dai calabresi con una vittoria nello scontro diretto. Ciò rimanderebbe i discorsi salvezza fra le due stesse squadre ai playout. Al contrario, i friulani sarebbero direttamente salvi qualora riuscissero a conquistare anche soltanto un punto contro i diretti rivali.
Il match, in programma lunedì ore 14:00, rappresenterebbe quindi il primo match ball-salvezza per il Pordenone, per evitare i playout, auspicati dal Cosenza. Un epilogo di stagione poco pronosticabile fino a qualche giornata fa. Ma come arrivano le due squadre allo scontro che vale l’intera stagione?
Pordenone: dalla corsa playoff alla corsa salvezza
Un girone fa Cosenza e Pordenone chiudevano il girone d’andata con un match combattuto, conclusosi a reti inviolate. Un pareggio dal significato molto diverso per le due compagini. Infatti, mentre il Cosenza si trovava già invischiato in zona retrocessione, i ramarri occupavano l’ultimo posto disponibile per i playoff, con ben 28 punti conquistati nelle prime 19 giornate. Un risultato in continuità con la scorsa stagione, in cui i ragazzi di Attilio Tesser arrivarono a giocarsi la promozione in serie A da quarti in classifica.
Eppure, nonostante le più rosee aspettative, il Pordenone si è trovato a fare i conti con una lunga serie di risultati negativi. Dopo le prime 11 partite del girone di ritorno, la squadra di Tesser si ritrovava a ridosso della zona playout. In seguito al 4-1 subito dal Brescia il 2 aprile, il tecnico veneto veniva sollevato dall’incarico dopo 3 anni alla guida dei neroverdi. Al suo posto subentrava il tecnico della Primavera, Maurizio Domizzi. L’ex calciatore di Udinese e Napoli non ha però risollevato le sorti del Pordenone come sperato, avendo conquistato finora soltanto 2 vittorie, 3 sconfitte e 2 pareggi.
Da Diaw a Ciurria per l’attacco
Due erano i capisaldi del Pordenone nella prima parte di campionato: una difesa solida, con 15 reti subite, seconda solo a quella del Monza e addirittura migliore della corazzata Empoli, ed una punta come Davide Diaw. 10 delle 22 reti del girone d’andata dei friulani portano la firma dell’ex Cittadella. La scelta di privarsi del suo bomber più prolifico, passato al Monza proprio nella settimana successiva al match contro il Cosenza, è probabilmente pesata sul girone di ritorno del Pordenone.
I neroverdi, infatti, hanno finora realizzato soltanto 16 reti. Il vuoto lasciato da Diaw è stato colmato almeno in parte da Patrick Ciurria. Il centravanti, seppur già titolare nel girone d’andata, ha raddoppiato il suo score nella seconda parte di campionato, portando da 3 a 9 le reti segnate nella stagione in corso. Sua la doppietta che ha regalato l’ultima vittoria dei friulani, contro il Frosinone lo scorso 17 aprile. Ciurria era assente nella partita d’andata contro il Cosenza, chissà che non possa essere lui l’arma in più per il Pordenone…
Cosenza in cerca di un altro miracolo per la salvezza
Ancora una volta all’ultimo respiro, il Cosenza cerca la terza salvezza di fila in serie B. Questa volta, però, la permanenza in cadetteria dovrà passare necessariamente, in caso di vittoria lunedì, per i playout. Dalla settima giornata di campionato, gli uomini di Occhiuzzi navigano costantemente in zona playout/retrocessione, senza essere mai riusciti a dare uno scossone alla propria stagione. Il punto forte della prima parte di campionato è stata sicuramente la difesa; 16 reti subite, a fronte delle 13 segnate. Ciò grazie soprattutto alle prestazioni super del portiere Wladimiro Falcone. La scarsa vena realizzativa dell’attacco rossoblù ha portato ad una vera e propria rivoluzione durante il calciomercato invernale. Fuori Petre, Borrelli e Baez, dentro Mbakogu, Trotta e Tremolada. Scelte che, però, non hanno sortito gli effetti sperati.
Infatti, nel girone di ritorno il Cosenza ha continuato a segnare poco. L’unico innesto che è entrato in pianta stabile fra i titolari è stato Tremolada, proveniente proprio dal Pordenone. Mbakogu si è rivelato un oggetto misterioso, con una forma fisica davvero precaria; Trotta ha deluso le aspettative, rimanendo dietro a Gliozzi (capocannoniere dei rossoblù con 7 reti) nelle gerarchie di Occhiuzzi. Come se non bastasse, nella seconda parte di campionato si è assistito ad un vero e proprio crollo della difesa rossoblù, arrivata ad essere la peggiore del girone di ritorno con 29 reti subite. Le ultime 6 partite, con 5 sconfitte e 14 reti subite, hanno certificato il momento nero del Cosenza. Occhiuzzi paga, probabilmente, anche gli infortuni occorsi ad alcuni uomini chiave, come Petrucci e Gerbo.
Tra Cosenza e Pordenone tutto in 90 minuti
Due squadre in netta difficoltà, quindi. Un Cosenza abituato a soffrire fino all’ultimo per raggiungere la salvezza, un Pordenone che deve rimboccarsi le maniche per evitare dei playout che avrebbero del clamoroso dopo la prima parte di stagione disputata. Cosenza e Pordenone si giocano la salvezza lunedì. Potrebbe essere un epilogo anticipato, oppure un antipasto di playout. Al campo la risposta.