Nuovo appuntamento con la periodica rubrica “La famiglia nel pallone”, targata 11contro11. Dopo aver rivissuto le gesta dei fratelli Krasic, oggi tocca a una coppia “nostrana” composta da padre e figlio: Andrea e Riccardo Sottil. Il primo, ex difensore, ha fatto le fortune di diverse realtà di provincia, Udinese, Catania e Atalanta su tutte. Negli ultimi anni, invece, sta provando a emergere nel ruolo di allenatore, col suo Ascoli in lotta per tentare la scalata verso la Serie A. Il secondo, invece, sta emergendo nel ruolo di attaccante con la Fiorentina, dopo aver già ben figurato in altre esperienze e in particolare con la maglia del Cagliari.
Andrea e Riccardo Sottil: la carriera da calciatore del papà
Che il calcio facesse parte del DNA di Andrea e Riccardo Sottil lo si è potuto dedurre sin da quando il primo ha intrapreso la propria carriera da calciatore. Nato il 4 gennaio 1974 a Venaria Reale, comune appartenente alla città metropolitana di Torino, che un anno dopo avrebbe dato i natali anche a un altro illustre collega del calcio di provincia nostrano: Omar Milanetto (Linka). Nelle giovanili del Torino, Sottil sviluppa le proprie capacità di difensore roccioso con propensione offensiva, non passando inosservate. Con la compagine granata, infatti, esordisce tra i professionisti nel 1992, in campionato, Coppa Italia e Coppa delle Coppe.
In quel periodo totalizza anche 17 presenze con la Nazionale italiana under-18, ritrovando anche un gol, e un gettone con la selezione under-21. Il centrale piemontese riesce così a farsi notare in positivo, tanto da meritarsi la chiamata della Fiorentina, dove realizza la sua prima rete in Serie A, aprendo le marcature nel 4-0 inflitto al Napoli. Pur totalizzando 40 presenze in due stagioni, il suo impiego procede a intermittenza, e per questo motivo decide di trasferirsi all’Atalanta, dove trova maggiore spazio.
In tre anni in maglia nerazzurra, tra massima serie e cadetteria, riesce anche a trovare la via del gol in due circostanze, prima che l’Udinese ne acquisti il cartellino. Il trasferimento in bianconero ripaga sin da subito a livello personale, in quanto, con 5 reti, realizzate contro Bologna, Hellas Verona, Perugia, Venezia e Bari, vive la sua migliore stagione a livello realizzativo. La squadra, poi, riesce ad affermarsi in Coppa Intertoto, disputando di conseguenza la Coppa Uefa e fermandosi al secondo turno. Competizione, quest’ultima, raggiunta nuovamente nel 2003, prima che Sottil decida di cambiare aria dopo quattro stagioni.
Da Reggio Calabria ad Alessandria, passando per Genova, Catania e Rimini
Nella stagione 2003/2004 Andrea Sottil vive una breve parentesi alla Reggina, terminata con la salvezza degli amaranto. In seguito il difensore piemontese decide di scendere di categoria, accettando la corte del Genoa. Il pilastro difensivo diventa titolare inamovibile della retroguardia ligure e centra subito l’obiettivo promozione, trovando la via del gol nel match vinto contro il Vicenza. Purtroppo per lui e per il mondo rossoblù, il tutto verrà cancellato in seguito ai provvedimenti adottati per il caso Maldonado.
Con la retrocessione in Serie C del Genoa, Sottil si accasa al Catania, confermandosi ancora una volta protagonista. La squadra rossoazzurra, infatti, torna in Serie A dopo 23 anni e il difensore si riprende ciò che gli era stato tolto appena un anno prima. Anche in massima serie Sottil dà il proprio contributo alla salvezza della compagine etnea, realizzando anche il suo ultimo gol in questa categoria, nel match contro il Livorno. Dopo un’altra stagione in Sicilia, l’ex Udinese si trasferisce al Rimini, in Serie B, dove però non riesce a evitare la retrocessione a fine stagione. L’ultima esperienza nel calcio giocato è quella di Alessandria, nella stagione 2009/2010.
Andrea e Riccardo Sottil: la giovane carriera da calciatore del figlio
Così come Andrea, anche Riccardo Sottil nasce in terra torinese, più precisamente proprio nel capoluogo di regione, il 3 giugno 1999. Dopo aver mosso i primi passi su un campo da calcio nei settori giovanili di Genoa e Torino, nel 2016 sbarca in quello della Fiorentina, ripercorrendo, perciò, i passi di papà Andrea. Con la compagine viola entra anche nel giro della prima squadra per poi esordire tra i professionisti nel 2018, nel match contro la Sampdoria. Nel mercato di gennaio viene poi mandato a Pescara, dove segna il primo gol in carriera all’Hellas Verona e a fine stagione disputa i playoff promozione.
Tornato a Firenze riesce ad accumulare maggiore minutaggio, totalizzando 21 presenze tra campionato e Coppa Italia. Tuttavia la società decide di mandarlo a migliorare ulteriormente a Cagliari, dove finalmente comincia a incidere, con 4 gol e 2 assist tra le varie competizioni. Inutile, ai fini del risultato, quello che apre le danze contro l’Inter, capace poi di imporsi per 1-3. In estate poi, viste le buone prestazioni e il concomitante avvento in panchina di Vincenzo Italiano, i viola puntano sulla “linea verde”, promuovendolo al ruolo di titolare nel tridente d’attacco.
Andrea e Riccardo Sottil oggi: il calcio è uno stile di vita
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Andrea Sottil ha intrapreso sin da subito la carriera di allenatore. La prima esperienza è quella alla guida dei Giovanissimi del Lucento, mentre la prima esperienza tra i professionisti è quella di Siracusa. In terra sicula vive una stagione dal sapore dolceamaro, in quanto la squadra vince il campionato di Lega Pro nonostante i problemi economici societari. Proprio questi ultimi, tuttavia, comportano una “retrocessione” al terzo posto, con ulteriore beffa ai playoff contro la Virtus Lanciano.
In seguito, con alterne fortune, Sottil allena Gubbio, Cuneo e Paganese, prima di tornare nuovamente a Siracusa. La seconda esperienza alla guida della compagine siciliana porta una promozione dalla Serie D alla Serie C, con piazzamento in zona playoff la stagione successiva. Risultati che portano alla chiamata del Livorno, dove dopo una stagione tormentata tra dimissioni ed esonero riesce a condurre gli amaranto in Serie B. Successivamente, dopo l’esperienza da calciatore, torna a Catania come tecnico, ma dopo l’esonero e la nuova chiamata per la semifinale playoff, viene eliminato dal Trapani.
In seguito, dopo la parentesi Pescara, condotto alla salvezza ai playout, subentra a Delio Rossi all’Ascoli, che prima conduce alla salvezza e attualmente sogna di riportare in Serie A, dopo un buon inizio di stagione in cadetteria. In attesa che le strade di padre e figlio possano incrociarsi proprio in questi prestigiosi palcoscenici dove Riccardo, nel frattempo, sta provando ad affermarsi. Non solo con la Fiorentina, ma anche con la maglia azzurra, viste le 12 presenze e 3 reti con la selezione under-21. Due carriere, quelle di Andrea e Riccardo Sottil, che partono dalle solide basi del passato e del presente, con tante speranze per il prossimo futuro.