Qatar 2022: è finalmente arrivato il momento delle nazionali africane?

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Sono 5 le rappresentanti del continente africano che, da domenica 20 novembre, saranno di scena in Qatar. Popoli a lungo oppressi e sottomessi ai regimi coloniali che dagli anni 60-70 cercano un’indipendenza totale, anche calcistica. Paesi che hanno visto i loro giocatori migliori giocare per altre nazionali, perché la madrepatria non aveva strumenti per essere competitiva. Ma adesso la musica sembra differente, sembra avere il volume più alto. Ecco perché Marocco, Senegal, Ghana, Camerun e Tunisia proveranno fino all’ultimo a strappare un pass per gli ottavi, anche se, per alcune di loro, l’impresa sarà titanica. Andiamo quindi a vedere nel dettaglio le 5 nazionali africane che si accingono ad affrontare il più “polemico” e “polemicizzato” dei Mondiali nella storia della FIFA. 

Qatar 2022, nazionali africane: Senegal, una squadra plasmata dai campioni

Nonostante la notizia dell’indisponibilità del giocatore più rappresentativo Sadio Mané, i “Leoni della Taranga” partono comunque come migliore squadra africana del torneo. Rimangono comunque in dote al roster giocatori dalla grande esperienza internazionale come Kalidou Koulibaly ed Edouard Mendy (entrambi al Chelsea). All’esordio ci sarà l’Olanda a testare le reali ambizioni del team di Aliou Cisse, tecnico entrato nella storia del Senegal con la vittoria in Coppa d’Africa dello scorso febbraio, ai danni dell’Egitto di Salah. Una squadra che ha una dimensione internazionale molto marcata, con alcuni interpreti che giocano anche in Italia (Dia, attaccante della Salernitana, con 6 gol all’attivo). Non mancano comunque giovani talenti che possono trovare nel mondiale in Qatar un’ottima vetrina. Si pensa a Ismaila Sarr, esterno ex Rennes ora al Watford, ma anche a Jackson, attaccante classe 2001 ora al Villarreal. Il girone A sembra concedere del giusto ottimismo, considerando Qatar ed Ecuador avversarie sulla carta inferiori alla compagine africana. Mai però credersi favoriti, anche se il parco giocatori è di un altro livello rispetto ai sudamericani e al paese ospitante. Potrà essere la vera sorpresa del Mondiale quatariota?

Qatar 2022: è finalmente arrivato il momento delle nazionali africane?

Il Camerun di Song, pronto a sfidare Milinkovic-Savic e O’Ney

Certamente il girone G nasconde più pericoli che certezze per la nazionale di Zambo-Anguissa e Toko Ekambi, due dei giocatori camerunensi più in risalto nelle ultime stagioni, con grandi prestazioni nel Napoli e nel Lione. La squadra dell’ex giocatore Rigobert Song (Metz e Trabzonspor tra le altre) potrebbe essere una delle squadre più sottovalutate di questo mondiale. Perché? Innanzitutto perché ha giocatori di ottimo livello in tutti i reparti, a partire dalla porta, protetta dai guantoni di Onana (Inter), passando per la difesa, punto debole della compagine africana, dove Nkoulou (ex Torino) avrà il compito di fermare grandi attaccanti come Gabriel Jesus e la coppia Vlahovic-Mitrovic. Ma sugli esterni di centrocampo forse “I leoni indomabili” possono dare il meglio. Mbeumo e Toko Ekambi saranno due grandi spine nel fianco delle difese avversarie, essendo bravissimi nel dribbling e nel vedere la porta. In attacco le operazioni saranno affidate all’ormai rinato Maxime Choupo-Mouting, alfiere del Bayern Monaco, capace di realizzare 6 gol in 10 partite di Bundes. Una nuova giovinezza per il 33enne che sarà affiancato dal sempiterno Vincent Aboubakar, ora all’AL NASR. Avvisate dunque le avversarie. Il Camerun se la vuole giocare.

Un Marocco in un girone dove può succedere di tutto

Arriviamo alla nazionale dell’Atlante, che ha da poco trovato il ct (Regragui) e ha rimpiazzato il talentuoso Harit (OL) con l’irrequieto Hakim Ziyech, esterno di pura classe alle prese però con una turbolenta fase di carriera al Chelsea. Partiamo dicendo che il girone del Marocco (Gruppo F) contiene avversari come Croazia e Belgio, nazionali dalla indiscussa qualità e un Canada dal grande hype. In un contesto del genere, avere un’ottima difesa può essere un vantaggio. Poche nazionali possono contare su una linea difensiva a 4 composta da Hakimi (PSG), la coppia centrale Saiss e Aguerd (Besiktas e West Ham)e infine Mazraoui, in forza al Bayern Monaco. Ma il Marocco non è solo difesa. In mezzo al campo oltre al vero regista Ounahi (Angers), l’altro fulcro del gioco è Amrabat (Fiorentina), ottimo smista palloni e diga tra difesa e centrocampo. Altro giocatore che completa i 3 di centrocampo è Amallah (ST.LIEGI). Davanti, oltre ad Hamdallah, c’è solo che l’imbarazzo della scelta. C’è il capocannoniere della Serie B italiana, Whalid Cheddira, ariete del Bari di De Laurentiis, ma anche El-Nesiry, puntero del Sevilla. Sugli esterni talento ma anche discontinuità con Soufiane Boufal (Angers) e Zakaria Aboukhlal (Toulose). I Leoni dell’Atlante sono pronti a vendere cara la pelle.

Il Ghana dei fratelli Ayew pronti a sfidare CR7 e Cavani

Molti in questo girone H danno per scontato il passaggio del turno di Uruguay e Portogallo, con la Corea del Sud e la nazionale guidata da Otto Addo come due squadre destinate ad essere eliminate. Ma attenzione, anche il Ghana è ricco di giocatori di qualità ed esperienza, nonché di alcune rising stars. Per i primi si pensa subito all’ordinatore del centrocampo dell’Arsenal, Thomas Partey, che sta vivendo una grande stagione in Premier League, dove è primo con i Gunners. Dietro la punta invece, che sarà probabilmente Inaki Williams, stella dell’Athletic Bilbao, agiranno due giocatori che possono rappresentare due differenti generazioni calcistiche delle Black Stars. Si tratta di Andrè Ayew, ex OL e Mohammed Kudus, nuovo talento di stampo Ajax, a segno anche in Champions contro il Napoli. Non mancherà neanche il fratello di Andrè, Jordan, che ora milita da diverse stagioni al Crystal Palace allenato da Vieira. Come le altre nazionali non mancano le incognite, come il portiere titolare Ati-Zigi, che difende i pali del San Gallo in Svizzera. Ci sono diversi indizi che ci portano a definire il Ghana come una nazionale che può dar fastidio, specialmente ad un Uruguay con alcuni giocatori al canto del cigno.

Tunisia, un girone troppo difficile per le Aquile di Cartagine

Arriviamo alla fine di questa guida della nazionali africane in Qatar 2022 con la squadra che ha forse, meno di tutte le altre, una chance di passare il turno. Francia e Danimarca sembrano essere di tutt’altra caratura rispetto alla nazionale nordafricana. Un roster che vede tanta Salernitana tra passato e presente in difesa, con il terzino Kechrida (ora in Grecia all’Atromitos) e il centrale Bronn, che sta disputando un ottimo inizio di stagione a Salerno. Non ci sono nomi altisonanti come per le altre nazionali, la forza principale della Tunisiala si trova nel gruppo squadra. Non mancano giocatori interessanti come il centrocampista con vizio del gol Skiri, che milita nel Colonia in Bundesliga. Altro giocatore dall’indiscutibile talento è Khazri, che non è riuscito ad impedire la retrocessione al Saint Etienne lo scorso anno e ora brilla con i colori del Montpellier, sempre in Ligue 1.

Qatar 2022: è finalmente arrivato il momento delle nazionali africane?

Nazionali africane in Qatar: un movimento in crescita, pronto a dare grandi soddisfazioni

Chiaro è che il livello calcistico in Africa si sia notevolmente alzato, ne sono prove l’eliminazione ai playoff per i mondiali nazionali di livello come l’Algeria di Bennacer e Mahrez, la Nigeria di Osimehn e Lookman e l’Egitto di Mohamed Salah. Non basta più avere un singolo o qualche top player sparso, bisogna essere squadre complete, pronte a competere con le più forti nazionali del mondo. Non stupisce che le nazionali più forti del continente siano allenate da personaggi giovani, ex calciatori in Europa (Cissè, Song, Otto Addo e lo stesso Regragui). Nuove idee di calcio, più moderne. Filo diretto con l’Europa, dove i campioni africani vengono visti dalla moltitudine spettatori e talent scout. Grande palcoscenico europeo è la Ligue 1, vero trampolino di lancio per i giocatori africani. Siamo alla prova del 9 per il movimento africano. Fare bene per continuare a crescere e competere con l’Europa e il Sud America. Non solo atletismo, ma anche tecnica e tanta tattica, pur mantenendo il grande spirito di festa che solo questo continente sa regalarci.

E voi cosa ne pensate? Quali tra queste nazionali africane farà più strada in Qatar 2022?

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