Vecchie glorie: parliamo di Massimo Maccarone

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Dopo aver parlato martedì scorso di Simone Tiribocchi, torna la rubrica “Vecchie Glorie”. Oggi, infatti, parleremo di Massimo Maccarone, attaccante dalla grande intelligenza tattica e dalla spiccata propensione per il gol. Definito molto spesso un “bomber di provincia”, il nativo di Galliate ha saputo dimostrare, in diverse circostanze, di potersi giocare le proprie carte in campo internazionale ed anche al di fuori dei confini italiani.

Sicuramente, quando si pensa al centravanti piemontese, non possono che tornarci alla mente i trascorsi al Siena e all’Empoli, le squadre alle quali Big Mac ha lasciato più ricordi. Con la maglia bianconera, infatti, il n°9 è sceso in campo ben 134 volte ed ha siglato 49 gol; con l’altro club toscano, invece, 284 apparizioni e 101 reti. Le due squadre straniere che, poi, han creduto in lui, sono state il Middlesbrough e il Brisbane Roar.

La carriera di Massimo Maccarone: da Oleggio all’Australia

Massimo Maccarone nasce a Galliate, il 6 Settembre 1979, ma inizia la sua carriera calcistica ad Oleggio, una ridente cittadina del novarese. A nove anni la Soccer Boys Turbigo crede in lui e, a tredici anni, approda al Milan di Fabio Capello. Il giovane ragazzo, dopo cinque stagioni nelle giovanili, non trova spazio in prima squadra e i rossoneri decidono di mandarlo in prestito. Nelle stagioni che vanno dal 1998 al 2000, egli vive due esperienze importanti con la maglia del Prato, in Serie C2, intervallate dalle brevissime parentesi di Modena e Varese. Con la casacca bianco-blu, in due anni, prende parte a 49 incontri, mettendo a referto 24 reti.

Vecchie glorie: parliamo di Massimo Maccarone

Nel ’98-’99, addirittura, realizza una doppietta in finale play-off, poi persa. Nel ’99-’00 si riconferma a Prato, diventa capocannoniere della competizione e segna ancora nella finale dei play-off, persa nuovamente, contro l’Alessandria. È il 2000 quando Massimo Maccarone si trasferisce ad Empoli: qui trova come partner d’attacco Antonio Di Natale. Per ben due stagioni raggiunge la “doppia cifra“: nella prima 16 gol, nella seconda 10, contribuendo alla promozione in Serie A dei toscani.

Il Middlesbrough e il rapporto con la Coppa Uefa

Nell’estate del 2002, il promettente ventiduenne decide di trasferirsi in Inghilterra, al Middlesbrough. Il club punta tanto sul ragazzo, e l’allenatore McClaren spende parole d’elogio per lui. Il 24 Febbraio 2004, Massimo Maccarone conquista l’unico trofeo della propria carriera: la Football League Cup, in finale contro il Bolton Wanderers.

A causa dei numerosi infortuni, però, Big Mac, come lo avevano soprannominato i tifosi inglesi, vuole tornare in Italia. Nel 2004-05 il Parma ne accetta il prestito. In Emilia si regala l’esordio in Coppa Uefa, unito alle prime due reti internazionali. Nella seconda metà dell’anno, invece, gioca a Siena, piazza che lo accoglie e lo lancia nella mischia per ben 17 volte, venendo ripagata in 6 occasioni.

Massimo Maccarone torna in Inghilterra e gioca con il Boro quella che, forse, a livello di risultati personali e di squadra, può essere definita l’annata più emozionante della sua carriera.

Vecchie glorie: parliamo di Massimo Maccarone

Nel 2005-06, infatti, il club britannico disputa la Coppa Uefa e supera anche lo sbarramento dei gironi. Mister McClaren non lo lancia mai da titolare ma il piemontese regala alla propria compagine l’accesso alla finale del torneo. Nei quarti, infatti, dopo aver perso l’andata 2-0 contro il Basilea, serve l’impresa: Maccarone entra dalla panchina e segna, all’ultimo minuto, il gol che vale il passaggio del turno. In semifinale la storia si ripete: dopo il 2-0 di Bucarest, la squadra deve ribaltare il risultato. Massimo Maccarone subentra, di nuovo, e segna un’incredibile doppietta, mandando in visibilio la proprietà, che approda in una finale internazionale. Nell’atto conclusivo, però, il Siviglia è troppo superiore e, nemmeno stavolta, il mister fa giocare il proprio bomber dal 1° minuto. La gara finisce 4-0 per gli spagnoli.

Ritorno a Siena, con le parentesi a Palermo e a Genova

Nel 2006-07 Maccarone inizia l’anno in Inghilterra, salvo poi tornare a Siena, nel Gennaio 2007. Il club lo accoglie a braccia aperte e il 10 Febbraio Big Mac gioca la sua prima gara dopo 4 mesi di lontananza dai campi. In quell’anno la squadra si salva, anche grazie all’apporto, in fase realizzativa, del bomber novarese. Anche nel 2008-09 e 2009-10 rimane in Toscana, tra le fila dei bianconeri. Quando lascia la società, a fine stagione, Massimo Maccarone è il miglior marcatore della storia del club. Successivamente Calaiò lo supererà ma, con 46 centri, egli rimarrà il miglior goleador del Siena in Serie A.

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Tra il Giugno 2010 e il Gennaio 2012, il n°9 veste le maglie di Palermo e Sampdoria. In Sicilia gioca nuovamente la Coppa Uefa (ora Europa League) e mette a segno 3 reti in 9 gare internazionali. Dal Gennaio 2011, poi, s’accasa in Liguria per la cifra di 3 milioni di euro. Al termine del campionato i blucerchiati retrocederanno in Serie B.

L’Empoli e la fine di una grande carriera

Dopo la parentesi tra il 2000 e il 2002, che gli valse anche la convocazione in Nazionale, Big Mac decide di tornare ad Empoli, il 26 Gennaio 2012. In cinque anni e mezzo con i toscani, Massimo Maccarone ottiene grandissime soddisfazioni e taglia numerosi traguardi.

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Nel 2012 raggiunge in extremis un’importantissima salvezza in Serie B, realizzando il gol decisivo al 95′, contro il Vicenza. Nel 2012-13 condivide lo spogliatoio con Tavano, Saponara, Hysaj e con Maurizio Sarri, che siede in panchina. Nonostante i play-off la squadra deve rinunciare alla promozione, che arriverà al termine della stagione successiva. Nei due anni di Serie A, Massimo Maccarone condivide le gioie delle due salvezze con Sarri, Giampaolo e Zielinski, tre personaggi che segneranno le successive stagioni del nostro campionato. Con Martuscello arriva, però, la retrocessione (annata ’16-’17) e anche il bomber piemontese è costretto a tornare in cadetteria.

Il 24 Luglio 2017, dopo 101 reti e 284 presenze totali, Massimo Maccarone lascia per sempre l’Empoli. Il Brisbane Roar lo chiama e il classe ’79 non può che accettare: 10 gol, 5 assist e 29 presenze il bilancio di quell’anno australiano.

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L’ultima esperienza della carriera, però, è ancora in Italia, con la Carrarese, in Serie C. Qui ritrova, per l’ennesima volta, il proprio mentore: Silvio Baldini.

Massimo Maccarone e l’esordio in Nazionale

Quando il bomber milita nell’Empoli, durante la stagione 2001-2002, la Nazionale italiana mette gli occhi su di lui. Prima l’Under-21, con la quale gioca l’Europeo di categoria e con la quale vince il titolo di capocannoniere; poi anche la rappresentativa maggiore, grazie al tecnico Trapattoni. Il 27 Marzo 2002, quindi, Maccarone esordisce con la maglia azzurra, nella gara vinta 2-0 a Leeds, contro l’Inghilterra, procurandosi anche un calcio di rigore. Un’altra apparizione nello stesso anno sarà anche l’ultima della sua breve ma intensa parentesi con gli Azzurri.

Vecchie glorie: parliamo di Massimo Maccarone

Il trascorso con la Nazionale è definibile “intenso” poiché il centravanti, a Leeds, abbatte un record che dura dal lontano 1993. Era da allora che un giocatore di Serie B non veniva convocato per un ritiro della rappresentativa nostrana. Il suo secondo personale record, poi, è quello di aver esordito con i colori italiani senza aver ancora fatto registrare una presenza in Serie A.

Le curiosità legate ad un bomber senza tempo

La prima curiosità, in ordine di tempo, legata a Maccarone risale al lontano 2001. Fatih Terim è il mister del Milan, proprietario a metà del cartellino del giovane centravanti. Il tecnico turco vuole il n°9 in squadra ma i rossoneri non trovano l’accordo con i toscani che, alle buste, offrono 1 milioni di lire in più e si garantiscono la permanenza del ragazzo.

La seconda, invece, è associata alla sua parentesi inglese: il soprannome Big Mac, infatti gli fu affibbiato dai supporters del Middlesbrough, che si riferivano chiaramente alla nota catena di fast food.

Altri due aneddoti interessanti della vita del nativo di Galliate sono legati ad una questione economica. La prima è il prezzo che il Middlesbrough ha dovuto sborsare per assicurarsi le sue prestazioni: 13 milioni di euro. Con questa cifra, Maccarone è diventato l’acquisto più costoso della storia del club. Il secondo è quello relativo allo stipendio percepito al Parma: per tornare in Italia e riabbracciare il suo mentore Silvio Baldini, infatti, il “9” ha rinunciato a ben 450.000 euro d’ingaggio.

Maccarone è noto anche per alcuni gesti “estremi”. Due i tatuaggi iconici del bomber novarese, che lo hanno fatto diventare un vero e proprio idolo: il simbolo del Big Mac e la maglia dell’Empoli, incisi entrambi indelebilmente sulla propria pelle. Il terzo è quello legato all’esultanza del 20 Dicembre 2015, quando dopo il 2-1 al Bologna, il centravanti è corso sotto la curva ed ha bevuto un sorso di birra dal bicchiere di un tifoso.

Vecchie glorie: parliamo di Massimo Maccarone

Massimo Maccarone oggi: ritiro e vita privata

Maccarone si è ritirato dal calcio giocato alla fine della scorsa stagione, al termine dell’anno sportivo 2019-20. Il suo trascorso alla Carrarese è dovuto al rapporto che Big Mac ha sempre avuto con Silvio Baldini. Il n°9, infatti, al di fuori del mondo del calcio, è stato in grado di instaurare importanti relazioni umane. Quello con Baldini è sempre stato un rapporto fondato sulla stima e sul rispetto; il calciatore, tutte le volte che gli si è presentata la possibilità, ha fatto carte false per poter lavorare con il tecnico di Massa. Al Milan, infatti, quest’ultimo, ha fatto nascere il suo sogno da professionista, al Parma lo ha accolto dopo i mesi difficili in terra inglese e infine, alla Carrarese, lo ha seguito negli ultimi istanti della sua carriera da giocatore.

Fuori dal rettangolo verde Maccarone è riuscito a costruire dei bellissimi legami: è infatti sposato con la moglie Jessica ed ha due figlie: Ginevra e Matilda. Il presente del bomber ex-Empoli è proprio la sua stupenda famiglia. 

Vecchie glorie: parliamo di Massimo Maccarone

Molte volte, quando ripensiamo ai centravanti che hanno avuto una brillante carriera, non consideriamo, tra questi, Massimo Maccarone. In realtà, l’attaccante piemontese ha tutto il diritto di stare all’interno di questa cerchia di calciatori. Le stagioni al Middlesbrough non saranno state sempre vissute nel pieno delle potenzialità, ma quel che il n°9 è riuscito a realizzare in Coppa UEFA è qualcosa di incredibile. I gol nel quarto di finale ed in semifinale hanno garantito al club la finale della competizione e al calciatore hanno dato non poca visibilità.

Il costo del suo cartellino, l’apparizione in Nazionale maggiore e in Under-21, le stagioni in Serie A e la sua storia d’amore con l’Empoli certamente rimarranno per sempre impresse nella sua mente e sul suo corpo. Negli ultimi anni in massima serie, poi, Big Mac era diventato un vero eroe anche per tutti coloro che lo avevano acquistato nelle proprie formazioni del fantacalcio. Le 686 apparizioni, condite dai 207 gol e dai 69 assist, saranno costantemente motivo d’orgoglio, per colui che è riuscito a far innamorare un popolo intero: quello empolese.

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