Vecchie Glorie: parliamo di Simone Tiribocchi

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Eccoci giunti al terzo appuntamento della rubrica di 11contro11, intitolata: “Vecchie Glorie“. Sotto la lente d’ingrandimento, oggi, è posto Simone Tiribocchi, grande e prolifico attaccante, attivo tra la metà degli anni ’90 e la metà degli anni ’10 del secolo corrente. In ben 18 anni di carriera, il Tir ha militato in club importanti come Torino, Chievo Verona e Atalanta. Le sue fortune più grandi, però, le ha ottenute con le casacche delle società di Serie B

Il bomber romano è ricordato per essere stato un vero punto di riferimento per la serie cadetta, traguardo che pochi sono riusciti a raggiungere. Le tifoserie di Atalanta, Siena e Lecce non potranno mai dimenticare colui che regalò loro, a suon di gol, le promozioni nella massima categoria italiana. Simone Tiribocchi è diventato un simbolo grazie ad alcuni tratti distintivi, tra i quali troviamo il numero di maglia, le presenze e le reti realizzate in cadetteria.

La carriera di Simone Tiribocchi: il bomber instancabile

Tiribocchi è entrato nell’immaginario collettivo per il suo numero di maglia: il 90. Nella “Smorfia” (il libro dei sogni), il 90 è associato alla “paura”; quel timore reverenziale che sicuramente, trovatisi a tu-per-tu con il centravanti, i portieri avversari avranno provato in parecchie occasioni.

La storia di Simone Tiribocchi comincia a Fiumicino (Roma), il 31 Gennaio 1978. I primi passi all’interno del mondo del pallone li muove tra le fila delle giovanili della Lazio; l’esordio tra i grandi, però, lo fa registrare il 28 Gennaio 1996, indossando la maglia della Pistoiese, squadra alla quale era stato mandato in prestito. Il Torino, allora, ne nota il potenziale e decide di investire sul ragazzo. Dalla stagione ’96-’97 all’annata ’03-’04, il cartellino sarà di proprietà dei granata. Nel mezzo, però, Tiribocchi vivrà due esperienze con il Savoia e il Benevento in C1, prima di passare in Serie B.

Vecchie Glorie: parliamo di Simone Tiribocchi

Nel 2000-2001 il Siena decide di scommettere sul ragazzo di Fiumicino: 34 presenze e 8 reti il bottino di quella stagione. Dato il momento di forma, il Torino lo richiama alla base e lo fa esordire in serie A ma l’impatto, purtroppo, non è esaltante.

Il rilancio a Siena, la Serie A, l’Europa

Dopo l’ennesimo prestito (Ancona), ecco prospettarsi l’ulteriore rientro “a casa”. Il Torino, però, non crede in lui e Tiribocchi decide di dare una netta svolta alla propria carriera, tornando nel club che più di tutti aveva creduto in lui. Ormai il ragazzino è diventato un uomo: le primavere raggiunte sono 24. A Siena Simone Tiribocchi trova la tanto agognata continuità e si riaccende in zona gol. In 34 apparizioni sono 16 le reti (mai così bene da quando aveva esordito nel calcio professionistico). A fine anno arriva il primo trofeo della carriera: la vittoria della Serie B.

Finalmente la proprietà torinese è convinta ed il Tir può godersi la prima annata completa in massima serie. A fine 2003-2004 le presenze sono 38, i gol 11. In estate arriva la grande chiamata: il Chievo Verona paga il cartellino e il 10 Luglio 2004 Tiribocchi si trasferisce in Veneto. Con i clivensi chiude la prima stagione senza particolari acuti (23 presenze e 6 gol). La squadra, tuttavia, è in crescita e all’inizio del terzo anno, il 9 Agosto 2006, il n°90 esordisce in Champions League, nei preliminari, contro il Levski Sofia. Il doppio confronto non dà esito positivo: Tiribocchi il 28 Settembre 2006 scende in campo e segna il primo gol in una sfida di Coppa UEFA.

Vecchie Glorie: parliamo di Simone Tiribocchi

Il 10 Gennaio 2007 è già tempo di una nuova esperienza poiché il Lecce decide di portarlo in Salento. In due annate e mezzo colleziona 95 apparizioni e 39 gol. Nel 2007-2008, addirittura, centra la promozione in Serie A, salvo poi retrocedere immediatamente.

L’Atalanta e il ritiro dal calcio giocato

L’ultima grande avventura della sua carriera la vive all’ombra delle mura della città alta, a Bergamo. In città è ricordato per il periodo lungo di militanza, per la promozione in Serie A e per l’attaccamento ai colori mostrato anche dopo il ritiro. Nel 2009-2010 la squadra disputa il campionato di Serie A, ma i suoi 11 centri non bastano per guadagnare la salvezza.

Vecchie Glorie: parliamo di Simone Tiribocchi

Con la maglia atalantina arrivano le 200 presenze in Serie B, nel 2010-2011; nella stessa annata Tiribocchi e compagni centrano anche il passaggio in Serie A. La stagione, però, non lo vede protagonista e il Tir cerca gli ultimi contratti della carriera: prima la Pro Vercelli, poi il Vicenza. Il 14 Luglio 2014 si ritira dal calcio giocato ed entra nel settore giovanile dei berici

Tiribocchi oggi: allenatore ed opinionista

Dopo due anni di praticantato a Vicenza, Tiribocchi vola in Sardegna: l’Olbia gli affida la panchina della formazione U17. Provata l’esperienza in prima squadra, conclusa con 1 punto in 6 gare, il Tir torna dove aveva ottenuto le più grandi gioie, al Chievo Verona. Nell’anno 2017-2018 è il vice-allenatore di Lorenzo D’Anna, nella primavera del club giallo-blù. Dopo una breve “relazione” con l’Eurocalcio (nella provincia vicentina), ora il classe ’78 è Responsabile e Coordinatore dell’Area Offensiva del Monza Calcio. A quest’incarico, inoltre, Simone Tiribocchi ha affiancato anche il compito da opinionista presso l’emittente televisivo DAZN.

Vecchie Glorie: parliamo di Simone Tiribocchi

Ai ragazzi più giovani, probabilmente, il suo nome non riporterà alla memoria ciò che, in realtà, Simone Tiribocchi è riuscito a realizzare nell’arco della propria carriera. Con 258 presenze, 83 gol e 18 assist, l’attaccante romano ha, per certi versi, segnato un pezzo di storia del campionato di Serie B. Inoltre egli è entrato a far parte della Top-40 all-time dei marcatori della competizione. 

Raggiungere anche il traguardo delle presenze in competizioni internazionali (quali Champions League ed Europa League), non è assolutamente alla portata di chiunque. Ecco perché il n°90 può ritenersi soddisfatto per quel che è riuscito a realizzare, con l’augurio che egli possa coronare, nel prossimo futuro, il desiderio di avere successo sulla panchina di un club.

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