La consueta rubrica “Vecchie Glorie”, targata 11contro11, dedica il suo ultimo appuntamento, nel reparto difensivo, a Simone Loria. Baluardo difensivo di origine piemontese, il forte centrale è cresciuto nella Juventus per poi fare le fortune di diverse compagini del nostro campionato, sulle quali spiccano Cagliari, Atalanta e Roma. In particolare, si è distinto come giocatore molto forte fisicamente, nonché abile nel gioco aereo, tanto da riuscire a totalizzare 43 gol in 18 stagioni tra i professionisti, con 423 partite giocate. Un bottino niente male per un difensore che, senza ombra di dubbio, ha toccato l’apice della propria carriera nella capitale, sponda giallorossa.
La carriera di Simone Loria: da talismano alla Juventus all’approdo al Cagliari, passando per una lunga gavetta
Simone Loria, cugino, tra l’altro, del celebre tennista Fabio Fognini, nasce il 28 ottobre 1976 a Torino, e muove i primi passi su un campo di calcio nelle giovanili del Vanchiglia, quartiere del capoluogo piemontese. In seguito, arriva la prestigiosa chiamata della Juventus. In particolare, continua la propria trafila nella formazione Primavera, vincendo, nel 1994, campionato, Coppa Italia e Torneo di Viareggio. Un’esperienza assolutamente vincente per il centrale difensivo, il quale, dalla stagione successiva, viene aggregato alla prima squadra.
Pur non scendendo mai in campo, rientra nella rosa che, nel 1995/1996, vince la Supercoppa Italiana e soprattutto l’ultima Champions League bianconera, rivelandosi una sorta di vero e proprio talismano di mister Marcello Lippi. In una recente intervista, tuttavia, lo stesso Loria ha candidamente ammesso: “Ho fatto degli allenamenti e alcune volte sono andato in panchina, ma vincere la Champions e far parte della rosa sono due cose diverse. La Coppa la vince chi la gioca e chi fa parte in ogni partita della formazione. Però è stato bello crescere vedendo quei campioni“.
L’esplosione di Cagliari
In seguito il giocatore inizia una lunga gavetta tra Serie C2 e C1, in primis all’Olbia, dove realizza anche il primo gol tra i professionisti. Successivamente fa la spola tra Battipagliese e Nocerina, prima di accasarsi a Lecco. In terra lombarda, in particolare, gioca con grande continuità, arrivando anche a trovare la via della rete in 6 occasioni. Prestazioni che, perciò, gli valgono la prima vera chiamata importante, quella del Cagliari di Gian Piero Ventura, in Serie B.
La prima stagione non è propriamente memorabile, ma è comunque condita da 3 realizzazioni. Al secondo tentativo, invece, centra con i propri compagni il secondo posto con la conseguente promozione in Serie A. In quella circostanza Loria è assoluto protagonista, diventando punto fermo del reparto arretrato con ben 7 gol segnati. Le sue vittime, in particolare, sono Catania, Atalanta due volte, Napoli, Messina, Livorno e Bari. In massima serie, poi, resta con gli isolani un’altra stagione, dimostrando, a quasi trent’anni, di poter benissimo fare la differenza anche nel calcio che conta.
Dall’Atalanta al Bologna passando per Siena, Roma e Torino
Nel 2005 Simone Loria si trasferisce proprio all’Atalanta, che aveva colpito due volte in cadetteria nonché una in Serie A, la stagione precedente. I bergamaschi, guidati da Stefano Colantuono, sono molto ambiziosi e vogliono tornare subito in massima serie. E se l’obiettivo viene centrato subito è anche grazie al roccioso difensore piemontese, che conferma la sua fama di goleador all’occorrenza con ben 7 reti segnate tra campionato e Coppa Italia. E come se non bastasse, anche la stagione successiva si ripete, trovando la via del gol in 5 occasioni, sui quali spicca quello memorabile, in acrobazia, contro il ChievoVerona.
La stagione successiva approda al Siena allenato da Andrea Mandorlini prima e Mario Beretta poi. Con la maglia bianconera il giocatore totalizza 37 presenze e ripete lo score di 5 gol dell’anno prima. Numeri che dimostrano una grande capacità nel non incorrere in sanzioni disciplinari oltreché l’ottima tenuta fisica. Proprio per questo, in seguito, viene acquistato dalla Roma, fresca vincitrice della Coppa Italia nonché seconda in campionato, con cui esordisce anche in Champions League. Nella capitale vive due esperienze, intervallate da una stagione nella sua Torino, con la squadra per la quale fa il tifo sin da piccolo, quella granata, nonostante i trascorsi alla Juventus. Proprio contro i bianconeri, nel 2008/2009, una delle 3 reti realizzate in maglia giallorossa, nonostante il pesante 1-4 finale.
Con la compagine piemontese, invece, vive un’altra stagione in Serie B, senza però riuscire a trascinarla nuovamente in massima seria. Più in sordina la seconda stagione a Roma, con sole 6 presenze e, come accennato, 2 reti realizzate. A Bologna, invece, Loria vive la sua ultima esperienza in Serie A, con altre 11 partite giocate e un gol. Carriera chiusa, invece, al Cuneo, in Lega Pro – Prima divisione, dove non riesce, a fine stagione, a conseguire la salvezza, dopo la sconfitta ai playout contro la Reggiana. Il tutto, ad ogni modo, come confermato dallo stesso, senza alcun rimpianto per le strade intraprese e le esperienze vissute.
Simone Loria oggi: tra panchina e ricerca di giovani talenti
Prima di appendere gli scarpini al chiodo, nel 2013, Simone Loria ha aperto la Scuola calcio Virtus Mercadante nel quartiere in cui è cresciuto, Barriera di Milano. Un chiaro segno di come l’ex difensore voglia garantire a tanti bambini e ragazzi la possibilità di giocare a calcio in convivialità e sicurezza e, allo stesso tempo, inseguire il sogno di rincorrere le sue stesse orme, in palcoscenici prestigiosi. Allo stesso tempo, nel 2017, ha conseguito la licenza come allenatore di seconda categoria UEFA A.
Un titolo che, per l’appunto, gli consente di allenare le giovanili nonché le prime squadre fino alla Serie C. Inoltre, può ricoprire il ruolo di vice in Serie A e Serie B. Tutto ciò rispecchia perfettamente il senso unico di questo sport: ottenere i propri obiettivi a partire di quelli che sono i sogni che si coltivano fin da bambini. E Simone Loria, da bordocampo, vuole aiutare tanti giovani a godersi i momenti più belli e spensierati della propria vita, aiutandoli anche a diventare futuri campioni.