Dalla possibile cessione a bomber con Atletico Madrid e Spagna: il grande momento di Morata

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Un inizio di stagione da incorniciare quello vissuto fino ad ora da Alvaro Morata con Atletico Madrid e Spagna. Il centravanti iberico arrivato ai 30 anni di età, pare aver raggiunto quella maturità tale da guidare l’attacco di una grande squadra come l’Atletico, e di una Nazionale alla ricerca di riscatto dopo gli ultimi Mondiali deludenti. Durante la sessione estiva di calciomercato diverse squadre di Serie A erano piombate sul calciatore. Una su tutte la Juventus pronta a puntare per la terza volta sul fiuto del gol del canterano del Real Madrid. Anche Milan, Inter e Roma erano alla ricerca di un attaccante d’esperienza e che conoscesse già il campionato italiano come il classe ’92, ma alla fine a prevalere, è stata la volontà del giocatore di rimanere tra le fila dei Colchoneros, convinto soprattutto dalla fiducia ripostagli da Diego Simeone

Il grande inizio di stagione di Morata con Atletico Madrid e Spagna: la parola fine agli alti e bassi della sua carriera

Da giovane attaccante promettente e dal grande fiuto del gol, a calciatore sopravvalutato e privo di identità. La carriera di Alvaro Morata è stata caratterizzata sicuramente da diversi alti e bassi che non hanno mai permesso al nativo di Madrid di esplodere. Sia con i vari club con i quali ha giocato, sia con le Furie Rosse, lo spagnolo ha sempre fatto il suo registrando diversi gol, senza però mai riuscire a fare quello step successivo tale da trasformarlo in un bomber da grande squadra. Morata, infatti, è stato capace di incidere solo con a suo fianco un altro compagno di reparto di livello. Ne sono un chiaro esempio le sue due avventure in bianconero.

Con la Juventus -squadra che ho lanciato definitivamente-, il trentenne ha messo a segno 59 reti, mostrando però notevoli difficoltà il suo ultimo anno alla corte di Allegri. Da essere supportato in attacco da fuoriclasse del calibro di Tevez, Mandzukic e Cristiano Ronaldo, l’Ariete si è ritrovato da solo a guidare il reparto nella stagione 2021/22 -complici anche i continui infortuni di Dybala– mettendo a referto comunque 13 gol, ma senza dare l’impatto sperato.

Sarà la volta buona per la consacrazione definitiva di Morata?

Ora, però, le cose sembrano essere cambiate. Ciò che è mancato per alcuni tratti della sua carriera è stata la fiducia. Fiducia che è riuscito a ritrovare in queste tre stagioni con la squadra che ha tifato sin da bambino: l’Atletico Madrid. Le prime due annate hanno visto ancora una volta l’ex Chelsea proseguire nel limbo della discontinuità, ma questo avvio di stagione potrebbe rappresentare la definitiva consacrazione. Morata, infatti è stato decisivo con due doppiette nel derby contro gli acerrimi rivali del Real Madrid, e nel successo in Champions ai danni del Feyenoord.

Sono ben 7 le reti siglate in 9 gettoni, e a queste si aggiungono anche i 4 centri con la Nazionale spagnola. L’ultimo nella vittoria di ieri sera contro la Scozia aprendo le marcature con un colpo di testa da rapace d’area di rigore. Con la tripletta messa referto in trasferta in Georgia lo scorso 8 settembre, inoltre, il classe ’92 è entrato di diritto nella top-5 dei migliori marcatori della Spagna. La fascia da capitano al braccio della Roja lo ha sicuramente aiutato a far uscire fuori quel grande potenziale che abbiamo potuto ammirare nel Castilla e nei primi due anni sotto la Mole. Questo è Alvaro Morata: una possibile futura stella del calcio mondiale incapace di trovare quella fiducia e quella continuità nel corso delle sue avventure in giro per l’Europa, pronto ora a dimostrare a tutti di essere un attaccante di livello assoluto!

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