Con la prosecuzione del nostro appuntamento settimanale con le Giovani promesse, analizziamo il percorso di Daniel Maldini, eclettico trequartista del Milan in prestito allo Spezia. Da Cesare a Paolo, la più potente dinastia del mondo del calcio ha la sua prosecuzione con il classe 2001. Nella speranza, un giorno, di ripercorrere le orme dei suoi parenti.
Giovani promesse: la storia di Daniel Maldini
Tra le giovani promesse, Daniel Maldini non può non nascere a Milano, l’undici ottobre del 2001. Anche il fratello maggiore Christian, del 1996, ha militato come lui nelle giovanili rossonere. A differenza, però, che ora limita nel Lecco, formazione di Serie C. Ovviamente compia tutta la trafila e ha la grande chance di debuttare a San Siro contro il Verona, il 2 febbraio 2020. Sostituisce Samu Castillejo e a 18 anni calca per la prima volta il manto erboso di un campo di Serie A. Dopo l’alternanza con la Primavera, nel 2020/2021 Stefano Pioli lo aggrega stabilmente in prima squadra, dove ha modo di esordire in Europa League. Nella fattispecie, si tratta del preliminare vinto per 3-2 contro il Bodo/Glimt.
Tra fugaci apparizioni, il 2021/2022 è l’annata della svolta. Innanzitutto, la prima volta in Champions League, nella sconfitta per 3-2 contro il Liverpool, la gara che sancisce il ritorno nella competizione per il Milan dopo 7 anni di assenza. La gioia più grande, però, non tarda ad arrivare. Il 25 settembre del 2021 i milanesi sono ospitati proprio dallo Spezia allo stadio Picco. Il trequartista realizza la sua prima, e fin qui unica, rete, con il padre Paolo visibilmente emozionato in tribuna. Pur giocando poco, si laurea campione d’Italia, diventando il terzo della dinastia a conseguire il titolo.
Ad agosto 2022, però, decide di trasferirsi in prestito agli Aquilotti, per trovare maggiore continuità. “Sono qui per crescere, con questo cognome non posso deludere. Spero si guardi a me senza pensare a papà. Mi dispiace aver lasciato il Milan, ma era il momento di andare“. Queste le sue dichiarazioni, che testimoniano la sua intenzione di dare seguito alle sue potenzialità. Esordio bagnato subito con un gol, in Coppa Italia contro l’ambizioso Como, nella sfida terminata 5-1. Se si dice che chi ben comincia è già a metà dell’opera…
Giovani promesse: le caratteristiche tecniche di Maldini
Nonostante un avvio di carriera da difensore centrale, come i suoi predecessori, col passare del tempo le cose sono cambiate. Attualmente predilige il ruolo di trequartista, essendo abile con i piedi. Inoltre, risulta essere molto abile nel dribbling e negli inserimenti senza palla. La buona visione di gioco, inoltre, gli consente di adattarsi anche a mezzala. In alternativa, nello Spezia potrebbe giocare come seconda punta, considerando che Gotti predilige il modulo 3-5-2. L’aspetto possibilmente negativo può essere il fisico, dato il peso non eccelso a corrispettivo dell’altezza (181 cm, 66 kg).
Il futuro di Maldini
Molto dipenderà dall’andamento della stagione appena iniziata, con Daniel che potrà intraprendere un importante percorso di apprendistato. Ad ogni modo, sembra difficile ad oggi immaginare un futuro lontano dal Milan. Ritornato a Milanello, la società farà delle scelte riguardo il suo futuro. Certo è che la sua dinamicità farebbe comodo a squadre di medio di livello. Pensiamo ad esempio al Verona, che ha spesso rilanciato trequartisti (si veda il caso di Barak). Oppure l’Empoli, club sempre attento ai giovani e grande fucina di talenti. L’auspicio, come affermato dallo stesso giocatore, è che possa formarsi senza troppe pressioni da quell’ingombrante nome sulla maglia.