Vecchie Glorie: parliamo di Bernardo Corradi

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bernardo corradi

Dopo la pausa estiva torna la consueta rubrica “Vecchie Glorie” targata 11contro11. Rispetto al format adottato fino a pochi mesi fa, quest’anno la redazione non solo riproporrà le carriere di tanti calciatori affermatisi soprattutto nei campi di provincia, ma darà sempre più spazio ad alcuni grossi campioni del passato. A metà strada tra queste due categorie si colloca senza dubbio Bernardo Corradi.

Vecchie Glorie: parliamo di Bernardo Corradi
Bernardo Corradi esulta con indosso la maglia del Manchester City, stagione 2006/2007.

Quella dell’attaccante, come nella stragrande maggioranza dei casi, è sicuramente una carriera vissuta con una lunga iniziale gavetta tra tante categorie fino a un momento chiave che dà la svolta definitiva. Nel suo caso questo è rappresentato dalle stagioni vissute al Chievo Verona dei miracoli, promosso in una Serie A vissuta da assoluto protagonista. Quell’esperienza fa da apripista a tante soddisfazioni personali e non solo con club prestigiosi, Lazio e Valencia su tutti.

La carriera di Bernardo Corradi: da Siena alla gavetta in provincia

Bernardo Corradi nasce il 30 marzo 1976 a Siena, muovendo i primi passi sul rettangolo verde proprio nel settore giovanile della compagine bianconera. L’esordio tra i professionisti, tuttavia, avviene a poco più di 30 km dalla città del Palio, con la maglia del Poggibonsi, militante in Serie C. La punta ancora diciottenne riesce a totalizzare 16 presenze, andando a segno per la prima volta nel match vinto per 2-1 contro il Giulianova. Dopo essersi migliorato la stagione successiva, Corradi passa poi al Ponsacco, prima che arrivi, nel 1997, la prima importante chiamata della sua carriera, da parte del Cagliari.

Vecchie Glorie: parliamo di Bernardo Corradi
Bernardo Corradi e il compagno d’attacco Massimo Minetti alla Fidelis Andria, stagione 1998/1999.

Quello in terra sarda, tuttavia è un passaggio momentaneo di appena cinque presenze, prima che la società rossoblù decida di mandarlo altrove a crescere ulteriormente. Montevarchi prima e Fidelis Andria poi, con 13 gol realizzati in 59 partite, sono le due tappe che convincono la compagine isolana a richiamarlo alla base. La squadra, tuttavia, finisce la stagione con la retrocessione in cadetteria, con Corradi che va a segno in due occasioni, ma solo in Coppa Italia. Successivamente, come accennato in precedenza, per l’attaccante arriva l’occasione del grande salto, che però arriverà in maniera molto inaspettata.

Dall’esplosione col Chievo all’ascesa con la Lazio, passando per l’Inter

Il momento chiave della carriera di Bernardo Corradi sembra giungere con l’acquisto del cartellino da parte dell’Inter. I nerazzurri tuttavia decidono di mandarlo in Serie B, più precisamente al Chievo Verona. Il gialloblù l’attaccante vive un biennio ricco di soddisfazioni, contribuendo con 12 reti alla prima storica promozione in massima serie della compagine clivense. L’annata successiva coincide con l’esplosione definitiva nel calcio che conta: con 10 realizzazioni, infatti, il giocatore toscano dà una mano non indifferente alla qualificazione in Coppa Uefa, dopo aver anche assaggiato la vetta della classifica per diverse giornate.

Dopo la parentesi in terra veneta, Corradi ha il tempo di indossare proprio la maglia dell’Inter in occasione del preliminare di Champions League contro lo Sporting Lisbona. Tuttavia, con l’arrivo a Milano di Hernan Crespo dalla Lazio, la società nerazzurra decide di far compiere il percorso inverso proprio all’attaccante ex Chievo, che non riesce quindi a giocarsi le sue carte all’ombra della Madonnina. Anche nella capitale, sotto la sapiente guida di Roberto Mancini, Corradi si conferma bomber implacabile, realizzando 22 gol complessivi in due stagioni. In quel periodo si registrano per lui anche 13 presenze con la Nazionale italiana allenata da Giovanni Trapattoni, con la quale va a segno nei match amichevoli contro Portogallo e Irlanda del Nord

La rete più importante col club biancoceleste, invece, è senza dubbio quella realizzata nella finale di ritorno di Coppa Italia contro la Juventus. Una cavalcata implacabile, quella dei capitolini, verso una vittoria più che meritata del trofeo. Mattatore del doppio confronto contro i bianconeri, oltre alla punta senese, anche il centrocampista Stefano Fiore. Il cammino dei due, nell’estate del 2004, sarà destinato a proseguire lontano dalla Lazio, e più precisamente in Liga spagnola, al Valencia.

Da Valencia a Montreal, passando per Parma, Manchester, Reggio Calabria e Udine

Neanche il tempo di giungere in terra iberica che Bernardo Corradi e Stefano Fiore, ai quali si aggiunge Marco Di Vaio, vincono un altro trofeo. La squadra allenata da Claudio Ranieri, vincitrice della Coppa Uefa la stagione precedente, batte il Porto a Montecarlo col risultato di 2-1, aggiudicandosi la Supercoppa Europea. Un’unica grande gioia in una stagione perlopiù deludente per l’ex Lazio, autore di sole 3 reti in 21 presenze. L’andamento personale dell’attaccante convince la società valenciana a cederlo nuovamente in Italia, più precisamente al Parma.

L’aria di Serie A fa decisamente bene a Corradi, che in 36 presenze in campionato realizza ben 10 gol. Il tutto prima di vivere una nuova avventura all’estero, stavolta in Inghilterra, al Manchester City. La compagine d’oltremanica non è ancora la corazzata degli sceicchi arabi che si sarebbe creata da lì a pochi anni, ma nonostante ciò l’attaccante riesce a dare un buon contributo, non tanto in fase realizzativa quanto in chiave di assist-man, visti i 6 passaggi decisivi per i compagni realizzati in stagione. Passato nuovamente in prestito al Parma, Corradi inizia la propria parabola discendente, confermando una decrescente vena realizzativa anche con i ducali. 

Unica eccezione è l’esperienza di Reggio Calabria. Con la maglia della Reggina, infatti, il giocatore va nuovamente in doppia cifra, pur non riuscendo a regalare la salvezza della compagine amaranto. In seguito si accasa all’Udinese, ricoprendo più che altro un ruolo da comprimario. L’ultima esperienza è quella al Montreal Impact, dove realizza gli ultimi 4 gol della propria carriera. Uno di questi lo realizza a Dallas, all’indomani della prematura scomparsa di Piermario Morosini, suo ex compagno di squadra a Udine. La dedica al centrocampista è d’obbligo.

Bernardo Corradi oggi: la nuova vita tra TV e panchina, con la famiglia nel cuore

Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Bernardo Corradi non abbandona il mondo del calcio. Nel 2015, infatti, diventa opinionista TV per le reti Mediaset, prendendo parte anche al programma condotto da Simona Ventura Selfie – Le cose cambiano. A questa esperienza aggiunge anche una nuova carriera in panchina, nelle vesti di vice nelle Nazionali italiane under-16, under-17 e under-19. Da due anni, invece, è diventato il selezionatore proprio di quest’ultima.

Pur avendo disputato tanti match da giocatore, si può dire che Corradi abbia vinto la partita più importante nella vita. Nel 2014, infatti, ha sposato l’ex showgirl Elena Santarelli, con la quale ha avuto due figli: Giacomo, nato nel 2009, e Greta Lucia, nata nel 2016. Il primogenito, in particolare, ha dovuto affrontare una dura battaglia, nel 2017, contro un tumore cerebrale. L’affetto della propria famiglia, unito all’efficienza del personale impegnato a curarlo, ha fatto sì che il bambino sconfiggesse il brutto male dopo quattro anni. Una vittoria non paragonabile a nessun altro trofeo.

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