Dopo avervi parlato di Ivan Franceschini e di Robin Van Persie, anche oggi torna puntuale la rubrica dedicata alle Vecchie Glorie del calcio mondiale. In questo appuntamento tratteremo la carriera di una delle bandiere più iconiche del calcio inglese: Frank Lampard. Il classe ’78 è infatti uno dei centrocampisti più rappresentativi di una generazione di calciatori; al fianco di Steven Gerrard, il nativo di Londra ha contribuito al successo del calcio britannico in Europa e nel mondo.
Con 648 partite giocate con i Blues e 211 gol segnati, Lampard è il miglior marcatore della storia del club londinese. Anche con la Nazionale ha stabilito alcuni record: egli è infatti il 7° calciatore con più presenze (106) e il 10° miglior marcatore della storia (29 gol segnati), nonostante il ruolo in campo.
Analizzando la carriera del ragazzo inglese, tralasciando gli ultimi anni, possiamo affermare che Lampard si sia legato indissolubilmente ad un unico club, con il quale ha sollevato al cielo ben 13 trofei. Con la Nazionale non ha avuto altrettanta fortuna ma è stato uno degli uomini simbolo dello spogliatoio.
La carriera di Frank Lampard
Frank James Lampard jr. nasce a Romford, un borough dell’East End londinese, il 20 giugno del 1978. Nato in una casa di calciatori, il ragazzo non può che avvicinarsi a questo sport così coinvolgente e popolare. Frank Lampard Sr., il padre, era stato un difensore del West Ham; lo zio Harry Redknapp e il cugino Jamie Redknapp avevano giocato in Premier League con West Ham e Liverpool.
Swansea e West Ham: gli esordi
Frank Lampard è cresciuto dunque nel settore giovanile del West Ham e, nel 1995, ha compiuto il proprio esordio tra i professionisti, con la maglia dello Swansea, dato che era stato girato lì in prestito per acquisire esperienza. Tornato alla base, è proprio lo zio Harry a farlo giocare in Premier League per la prima volta. Nel 1999, con la squadra di Londra, il ragazzo britannico vince il proprio primo trofeo: la Coppa Intertoto.
Nel 2001, tuttavia, dopo l’esonero di Harry Redknapp, Lampard decide di trasferirsi. Gli Hammers, dunque, accettano l’offerta da 11 milioni di sterline da parte dei rivali del Chelsea e il classe ’78 cambia casacca.
Il Chelsea e l’ingresso nella leggenda
Voluto da Claudio Ranieri, nel giugno del 2001 Frank Lampard cambia squadra. Il 19 agosto successivo compie l’esordio in Premier League nell’1-1 contro il Newcastle. Il 20 settembre, invece, sigla la sua prima rete con i Blues, nella sfida di Coppa UEFA con il Levski Sofia. Il 13 ottobre 2001, poi, gioca contro il Leicester City ed apre una striscia di presenze consecutive che durerà fino al dicembre del 2005, con 164 gare senza mai lasciare soli i compagni.
Nel 2004 arriva in Inghilterra José Mourinho, che subito capisce come sfruttare al meglio il potenziale del classe ’78. Schierato come mezzala nel 4-3-3, Lampard vince la sua prima Premier League da trascinatore della compagine. Inoltre, la squadra raggiunge anche le semifinali di Champions League, perdendo poi con il Liverpool. Il 6 gennaio 2007 realizza la prima tripletta della carriera, contro il Macclesfield, in FA Cup.
Nel 2007/2008 Lampard è costretto a stare lontano dai campi a causa di vari infortuni. Il 16 febbraio 2008, però, raggiunge le 100 marcature con il Chelsea. Il 30 aprile successivo, inoltre, guida i suoi in finale di Champions League, grazie ad un gol realizzato su rigore, ancora contro il Liverpool in semifinale. Purtroppo, però, l’epilogo della coppa verrà vinto dal Manchester United, ai calci di rigore.
Il 13 settembre 2008 raggiunge i 150 gol tra i professionisti. Nel 2009/2010 Ancelotti approda sulla panchina del Chelsea e vince subito tre trofei: la Community Shield, l’FA Cup e la Premier League (ovvero il double, primo nella storia del club). In quest’annata, Lampard segna 27 gol in 51 partite, nonostante il suo ruolo fosse stato arretrato. Durante questa stagione, l’ex-West Ham diventa il 3° miglior marcatore all-time dei Blues, scavalcando Peter Osgood.
La Champions League e i record personali
Nel 2011-2012 al Chelsea sembra si respiri aria pesante. L’allievo di José Mourinho, infatti, Villas Boas, non sta portando i risultati sperati e la società decide di esonerarlo. La promozione di Roberto Di Matteo sembra avventata ma cambierà per sempre il corso degli eventi. L’avvento del tecnico italiano, infatti, porterà il club di Roman Abramovich sul tetto d’Europa per la prima volta nella sua storia. In più, la squadra, sempre lo stesso anno, solleverà al cielo l’FA Cup.
Il 2 febbraio 2013 Frank Lampard diventa il primo ad aver realizzato almeno 10 gol in 10 stagioni consecutive di Premier League. Il 17 marzo, poi, raggiunge i 200 gol con la maglia del Chelsea. L’11 maggio successivo, invece, il ragazzo britannico supera Bobby Tambling e, con 203 gol, diventa il miglior marcatore della storia del club. Nel 2012/2013, con 15 reti, è il capocannoniere dei Blues in Premier League; nel 2013/2014, con il ritorno di Mourinho arriva a 100 presenze in Champions League (contro il PSG il 2 aprile).
Il passaggio al Manchester City e la parentesi americana
Dopo mezza stagione relegato ai margini della rosa, anche a causa dell’arrivo di Nemanja Matic, il 2 giugno 2014 lascia il Chelsea dopo aver scritto pagine indelebili della sua storia. Con i londinesi, infatti, il classe ’78 ha giocato 648 partite, realizzato 211 gol e ha vinto ben 13 titoli.
Il 24 luglio 2014 viene annunciato il suo ingaggio da parte del New York City, anche se aspettando l’inizio della Major League Soccer, viene girato in prestito al Manchester City. Il 31 dicembre, tuttavia, viene prolungato il suo prestito e i tifosi iniziano a storcere il naso. Successivamente ad un’indagine, si scopre che Lampard aveva firmato solo un accordo informale con gli americani. La stampa critica aspramente la scelta del New York City, che viene accusato di aver voluto solamente trarne un vantaggio d’immagine.
Al Manchester City Lampard non vincerà alcun trofeo e militerà solo per una stagione, collezionando 38 presenze ed 8 gol, raggiugendo due ulteriori record: il 13 dicembre 2014 aggancia e supera Thierry Henry come 4° miglior marcatore all-time della Premier League; il 14 marzo 2015, contro il Leicester City, taglia il traguardo delle 600 presenze in Premier League.
Infine, dopo un anno e mezzo di Major League Soccer con i New York City, annuncia che darà l’addio al calcio giocato. Il 2 febbraio 2017, quindi, Frank Lampard appende le scarpe al chiodo, lasciando il mondo del calcio dopo aver vinto 14 trofei ed avendo disputato ben 1044 partite.
Frank Lampard e la Nazionale inglese
Frank Lampard ha mantenuto anche in nazionale un ottimo rendimento. Peter John Taylor, tecnico della nazionale U-21, lo convoca con grande frequenza nella selezione giovanile. Nel 2000, il classe ’78 partecipa agli Europei di categoria, ben figurando. In totale, con l’Under-21, il nativo di Romford gioca 19 incontri e segna 9 gol (meglio di lui solo Alan Shearer e Francis Jeffers con 13).
Nel frattempo, nell’ottobre del 1999, Lampard aveva già esordito in Nazionale maggiore, in un’amichevole contro il Belgio. Il 20 agosto del 2003, poi, arriva il primo gol con i Leoni, nella sfida con la Croazia. Il mister Eriksson lo convoca per l’Europeo del 2004 e Lampard ne ripaga la fiducia. Schierato titolare nel centrocampo degli inglesi raccoglie buone prestazioni (3 gol) e, nonostante l’eliminazione ai quarti per mano del Portogallo, viene inserito nella formazione ideale del torneo. Nel 2004 e nel 2005 viene eletto calciatore inglese dell’anno.
Un suo gol contro l’Austria qualifica l’Inghilterra al Mondiale del 2006, che tuttavia si conclude ancora una volta ai quarti, sempre per mano dei portoghesi. Ad Euro2008 la sua nazionale non è presente. Il 9 settembre del 2009, però, contro la Croazia che li aveva estromessi dall’Europeo, Lampard segna una doppietta e fa volare l’Inghilterra in Sudafrica. Ad Euro2012 viene convocato ma deve dare forfait per un problema alla coscia. Al Mondiale del 2014, infine, suo ultimo impegno internazionale con i Leoni, gioca una sola partita (contro la Costa Rica), dopo aver segnato 4 gol importanti durante le qualificazioni.
La carriera da allenatore di Frank Lampard
Solitamente, per concludere l’analisi della vita delle Vecchie Glorie, ci soffermiamo sul loro presente. Nel caso di Lampard, il calcio ne è ancora l’elemento centrale. Il ragazzo dell’East End londinese, infatti, il 31 maggio 2018 ha intrapreso la carriera da allenatore.
A fine maggio 2018, dunque, Lampard ha firmato un contratto con il Derby County, in Championship. Dopo una stagione entusiasmante, i bianconeri sono riusciti a centrare il 6° posto, valido per i playoff di categoria. Partiti come sfavoriti contro il Leeds United, dopo aver perso 0-1 l’andata in casa, i ragazzi di Lampard hanno centrato l’impresa, ribaltando il risultato in casa dei rivali (2-4). Tuttavia, in finale, la squadra di Derby ha dovuto cedere il passo all’Aston Villa.
Il ritorno al Chelsea e il presente
Grazie alle prestazioni fatte registrare, il Chelsea, il 4 luglio 2019, ha deciso di riportare a casa la propria bandiera. Il 14 agosto successivo, Lampard ha esordito sulla panchina dei Blues, perdendo però la Supercoppa europea, ai rigori contro il Liverpool. Il 10 agosto 2020, poi, Frankie ha perso la finale di FA Cup per mano dell’Arsenal, dopo aver centrato il 4° posto in campionato.
L’anno 2020/2021 è quello dell’esonero: dopo aver vinto il girone di Champions League, infatti, viene eliminato al 4° turno della Coppa di Lega e sprofonda in 9^ posizione in campionato, a -11 dal Manchester United capolista. Il 25 gennaio 2021 viene sollevato dall’incarico.
A distanza di un anno dall’ultimo impiego, il 31 gennaio 2022, Lampard viene ingaggiato dall’Everton, che pochi giorni prima aveva esonerato Rafa Benitez. Il classe ’78 raggiunge la salvezza alla penultima giornata di Premier League, chiudendo il campionato al 16° posto.
Il presente di Frank Lampard
Come abbiamo appena anticipato, il presente di Frank Lampard è indissolubilmente legato ancora al mondo del calcio. Il ragazzo inglese, tuttavia, possiede una vita all’esterno dei centri sportivi e dei rettangoli di gioco. Dall’ex-moglie Elen Rivas ha avuto infatti due figlie, mentre dall’ottobre del 2009 sta vivendo una lunga storia con la nordirlandese Christine Bleakley.
Nel settembre del 2009, poi, Lampard è stato testimonial per il videogioco “FIFA 10”. Questo è stato un ulteriore segno di quanto, a livello globale, il calciatore del Chelsea fosse apprezzato. Nel 2006, ovvero tre anni prima, il britannico aveva pubblicato un’autobiografia dal titolo: “Totally Frank“.
L’impegno extra-calcistico denota anche una certa flessibilità da parte del nativo di Romford. Non è un caso se, dunque, dopo essersi ritirato, Lampard abbia deciso di intraprendere la carriera di tecnico. Indubbiamente, nell’arco delle sue stagioni ai Blues, il classe ’78 ha avuto la possibilità di lavorare con due dei più grandi allenatori di sempre: Mourinho e Ancelotti. Il portoghese, inoltre, ha definito il giocatore inglese come “il più grande professionista che abbia mai allenato”.
La dedizione, lo spirito di sacrificio ed anche le sue immense doti tecniche stanno aprendo le strade a Frank Lampard. Un centrocampista che ha segnato più di 300 gol in carriera e che ha una classe sopraffina anche in fase difensiva non può che essere un grande maestro per le generazioni future.