Vecchie Glorie: parliamo di Gaetano Scirea

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Dopo avervi parlato di Simone Vergassola e di Daniele De Rossi, anche quest’oggi torna la rubrica targata 11contro11, dedicata alle Vecchie Glorie del calcio nostrano. Nell’appuntamento odierno andremo a rivivere le gesta sportive (e non solo) di una delle leggende del football italiano, scomparso prematuramente ma mai dimenticato: Gaetano Scirea

Nel pomeriggio di una domenica di inizio Settembre di quasi 35 anni fa ci ha lasciati uno dei difensori più eleganti e forti della storia. Prima con la maglia dell’Atalanta e poi con quella della Juventus, il classe ’53 milanese ha incantato le piazze di tutta Italia, laureandosi anche Campione del Mondo con la maglia della Nazionale, nel 1982.

Vecchie Glorie: parliamo di Gaetano Scirea

Difensore dotato di una tecnica sopraffina, Gaetano Scirea ha segnato una generazione di uomini, entrando non soltanto nel cuore dei tifosi bianconeri ma anche in quello degli italiani. Scirea è stato un uomo raffinato e dal cuore cortese, che ha lasciato un enorme vuoto in tutti coloro che hanno adorato ed adorano il gioco del calcio.

La carriera di Gaetano Scirea

Gaetano Scirea nasce il 25 maggio 1953 a Cernusco sul Naviglio, nell’hinterland milanese. Il padre Stefano, originario della Sicilia, lavora presso la fabbrica della Pirelli. Fin dalla tenere età, il classe ’53 si avvicina allo sport più praticato in Italia, all’ombra del mito della Grande Inter

Vecchie Glorie: parliamo di Gaetano Scirea

Il primo club che lo ingaggia è quello della “Serenissima”, di Cinisello Balsamo. Dal 1963 al 1967, Gaetano gioca per i colori di questa società, affiancato da Giovanni Crimella, uno dei dirigenti. Nato come attaccante, nel 1967 Crimella decide di portarlo nelle giovanili dell’Atalanta, date le sue doti fuori dall’ordinario. 

L’inizio della scalata: l’Atalanta

Entrato in rosa come ala destra, dimostra fin da subito di possedere un grande tocco di palla, mettendo a segno anche numerose reti. Grazie alla sua eleganza, i tecnici decidono di spostarlo al centro del campo. Quando però approda in Primavera, diventa un libero affidabile, affiancando il futuro presidente della società, Antonio Percassi

Vecchie Glorie: parliamo di Gaetano Scirea

Organizzatore del gioco della squadra, Gaetano Scirea cambia il modo di interpretare il ruolo, arrivando anche all’esordio in prima squadra. Il 24 settembre 1972, infatti, disputa la prima partita di Serie A della carriera. Già alla prima uscita impressiona gli addetti ai lavori, grazie alla grande sicurezza e personalità

Dopo 20 presenze in campionato e due in Coppa Italia, nonostante la retrocessione, decide di rimanere a Bergamo. Nel ’73-’74 disputa il campionato cadetto con i nerazzurri, ben figurando.

Il passaggio alla Juventus e la consacrazione

Grazie ad Heriberto Herrera, che decide di schierarlo definitivamente come libero, il ragazzo di Cernusco sul Naviglio gioca 38 gare di Serie B segnando anche un gol, e anche in Coppa Italia ben figura (10 presenze + 1 rete).

Nell’estate del 1974, quindi, la Juventus decide di acquistarlo, sborsando la bellezza di 700 milioni di lire, oltre ai cartellini di due giocatori (Mastropasqua e Marchetti) e alla comproprietà di un altro (Musiello). Chiamato a ringiovanire un reparto che vantava già la presenza di Cuccureddu, Gentile, Spinosi e Morini, a ventuno anni il classe ’53 entra nel giro dei titolari

Vecchie Glorie: parliamo di Gaetano Scirea

Ventotto le presenze durante la prima stagione bianconera, scalzando dalla titolarità il libero della squadra e vincendo il primo Scudetto della propria carriera. Nel 1976-1977 vince sia il Campionato che la Coppa UEFA, risultando uno degli uomini chiave della formazione piemontese. Il successo contro l’Athletic Bilbao in finale, valse alla Juventus il primo trofeo “UEFA” della storia del club. 

Tra il 1981 e il 1985, Gaetano Scirea riesce a sollevare al cielo ogni trofeo possibile ed immaginabile. Il primo anno vince lo Scudetto, che vale la seconda stella sulla maglia; Nell’82-’83 vince la Coppa Italia e, successivamente, grazie al trionfo italiano, anche la Coppa delle Coppe, battendo in finale (2-1) i portoghesi del Porto. Dall’estate del 1983, poi, Scirea diventa il capitano della squadra, vincendo da trascinatore sia la Coppa dei Campioni del 1985 (segnata dalla tragedia dell’Heysel) sia la successiva Coppa Intercontinentale, ai danni dell’Argentinos Juniors. 

Gaetano Scirea e la Nazionale Italiana

A soli 22 anni, Gaetano Scirea esordisce in Nazionale maggiore. Il 30 dicembre del 1975, il milanese d’origine scende in campo contro la Grecia, sotto la guida Enzo Bearzot e di Fulvio Bernardini. Il primo gol con la maglia azzurra, il classe ’85 lo segna il 19 aprile 1980. 

Vecchie Glorie: parliamo di Gaetano Scirea

Grazie alle sue ottime prestazioni con il club, il CT friulano lo convoca per quattro rassegne internazionali. Nel 1978 esordisce al Mondiale argentino, alla fine del quale raggiunge il 4° posto; all’Europeo del 1980, organizzato dall’Italia, gli Azzurri si piazzano ancora al quarto posto; in occasione del Mondiale dell’82, invece, Scirea si consacra definitivamente come uno dei difensori più forti del pianeta, grazie anche al successo finale. Nel 1986, infine, gioca il suo ultimo campionato del mondo, in Messico, venendo però eliminato agli ottavi di finale. 

In occasione di questa rassegna iridata, a soli 33 anni, Gaetano Scirea dà anche l’addio alla carriera internazionale. 

Gli ultimi anni di carriera e il ritiro

All’età di 35 anni, dopo aver lasciato già la Nazionale, Scirea decide di appendere le scarpe al chiodo. Alla fine della stagione ’87-’88, dunque, decide di lasciare il calcio giocato. Con la Juventus, negli anni, ha collezionato 552 presenze totali, rimanendo il primatista in questa speciale classifica per diversi anni. 

Vecchie Glorie: parliamo di Gaetano Scirea

In 14 anni di storia con la formazione bianconera, Gaetano Scirea ha conquistato sette campionati, 2 Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA, una Supercoppa UEFA e una Coppa Intercontinentale. Insieme all’amico e compagno Cabrini, è il primo calciatore nella storia ad aver vinto tutti i trofei internazionali per club. 

La vita dopo il ritiro

Subito dopo aver abbandonato i campi da gioco, Scirea decide di voler diventare allenatore. A Coverciano, quindi, consegue il patentino abilitante, venendo contattato dalla Reggina, che gli offre la propria panchina. Dopo aver vacillato, però, in seguito all’offerta del presidente Giampiero Boniperti, accetta di ricoprire il ruolo di vice-allenatore per la Juventus. 

Purtroppo, però, la sua carriera alla guida dei bianconeri è durata poco più di una stagione.

Vecchie Glorie: parliamo di Gaetano Scirea

Il 3 settembre del 1989, infatti, la sua vita si è spezzata tragicamente, lasciando nello sconforto la moglie Mariella Cavanna, la famiglia juventina e tutto il popolo italiano. Di ritorno da una trasferta in terra polacca, mentre si stava dirigendo a Varsavia per poter poi decollare in direzione-Torino, un camion ha tamponato l’automobile sulla quale erano presenti Gaetano Scirea, l’autista, un interprete e un dirigente della squadra che avrebbe affrontato la Juventus nel turno successivo di Coppa UEFA (il Gòrnik Zabrze), facendola finire fuori dalla carreggiata.

Purtroppo, anche a causa delle taniche di benzina presenti nel bagagliaio dell’automobile, il mezzo ha preso fuoco, e per il campione bianconero non c’è stato nulla da fare. 

Il lascito di un campione senza tempo

La sera del 3 Settembre 1989, dalla Polonia, è giunta la notizia della morte della leggenda juventina. Sconvolti dal dolore, coloro che erano maggiormente legati a Gaetano si sono rinchiusi in sé stessi. La dirigenza bianconera, straziata dal fatto di aver inviato una delle proprie bandiere in terra straniera per osservare le prestazioni di un’avversaria poco quotata, ha poi dedicato le vittorie successive al classe ’53 milanese. 

Uno dei difensori più grandi della nostra storia se n’è andato a causa di un brutto scherzo del destino, ma la sua immagine non verrà mai sbiadita, neanche dal trascorrere del tempo.

Un uomo dall’animo nobile e dai valori importanti: Gaetano Scirea sarà ricordato sempre così da tutti coloro che hanno avuto l’onore di aver trascorso parte del proprio tragitto di vita con il capitano bianconero. 

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