Accantonato il terzo posto conquistato nella Nations League, l’Italia ora è concentrata sullo spareggio contro la Svizzera valevole per la conquista del primo posto nel girone di qualificazione di Qatar 2022. In mezzo a così tanti impegni non mancano di certo le diverse candidature di diversi giocatori. Uno di questi è Roger Ibañez, difensore della Roma, che potrebbe vestire la casacca dell’Italia. Per Mancini vale la pena inserire il difensore nel gruppo azzurro?
Ibañez, perché è possibile la convocazione dell’Italia
Di certo è curioso che un brasiliano con la madre uruguaiana, dunque già munito di doppio passaporto, possa ambire a prendere parte del gruppo azzurro. Perché? Il difensore, oltre al passaporto brasiliano e uruguaiano, è dotato anche del passaporto italiano, che gli permise di arrivare all’Atalanta nel 2019 in qualità di comunitario. Questo grazie alla presenza di antenati nel Belpaese. Inoltre non è mai sceso in campo con la maglia di un’altra nazionale maggiore, fermandosi a quella Under 23 brasiliana. Dunque i criteri necessari ci sono tutti. Il giocatore dovrebbe inviare l’apposita documentazione alla Federcalcio, comprensiva di passaporto, con in aggiunta una dichiarazione che mostri la volontà di rappresentare l’Italia. Successivamente sarebbe la FIFA a esprimersi a riguardo.
Italia, le diverse alternative in difesa
Quando si parla di giocatori naturalizzati Roberto Mancini sembra orientato verso delle questioni più tecniche e tattiche rispetto a questioni di appartenenza e identità. Una questione che si è rivelata anche di recente, con la chiamata del suo ex compagno Toloi a svantaggio di Gianluca Mancini. Il difensore atalantino è stato ritenuto più pronto per ricoprire il ruolo di centrale e, in alternativa, terzino destro. La coppia Mancini-Bastoni sembra la strada futura più percorribile e logica per sostituire i vari Bonucci, Chiellini e Acerbi. Alle loro spalle non c’è abbondanza, questo è vero, ma profili come Lovato, Gabbia o il giovanissimo Okoli (protagonista in B e Under 21) meritano senz’altro fiducia e un occhio di riguardo.
Perché no ad Ibañez
Sicuramente il difensore giallorosso ha dimostrato di avere delle ottime qualità e la sua candidatura si può tenere in considerazione. Ma come detto dal protagonista non sarebbe la prima scelta. Il centrale, classe 1998, si sta rivelando un giocatore ancora troppo discontinuo, capace di interventi straordinari e recuperi miracolosi ma anche di preoccupanti cali di concentrazione, tali da condurre a vederlo ancora acerbo. Per lui il sogno è di vestire la maglia della nazionale verdeoro e ci sono ancora le condizioni perché questo di manifesti. L’Italia può far a meno di Ibañez.