La Juventus di Sarri si prepara alla partita più importante della stagione: contro il Lione non si può sbagliare o il cammino in Champions è compromesso. Dopo un finale di stagione complicato, che comunque ha regalato alla ‘Vecchia Signora’ il 36° scudetto della sua storia, Ronaldo e compagni si tuffano nuovamente nello scenario europeo con l’obiettivo di ribaltare la sconfitta per 1-0 subita in Francia con gol decisivo di Tousart. Ai bianconeri servono due reti di scarto per passare il turno, nel qual caso troverebbero alle final eight una tra Real Madrid e Manchester City.
Intanto, c’è una rimonta da completare: la Juve ci è già riuscita lo scorso anno sempre agli ottavi di finale, ribaltando contro l’Atletico Madrid il ko per 2-0 in Spagna con una sontuosa prestazione a Torino. 3-0 il finale, risultato deciso da una memorabile tripletta di Cristiano Ronaldo. Che domani sera vorrà ripetersi.
Juventus-Lione, Sarri: «Gara difficile, servirà una grande prestazione»
Nella conferenza stampa della vigilia, il tecnico bianconero Maurizio Sarri analizza le difficoltà che la sua Juventus dovrà affrontare contro il Lione. «Sicuramente occorre una grande prestazione, contro una squadra che si è molto evoluta durante la stagione soprattutto in solidità nella fase difensiva. Con i tre difensori centrali, è una squadra che difende bassa con grande densità ed efficacia, e può contare su giocatori tecnici e micidiali nelle ripartenze, tra l’altro il rientro di Depay è importante per loro. E’ una partita difficile anche per il risultato dell’andata, servirà giocare con pazienza e lucidità. Il risultato dell’andata può consentire al Lione di impostare la gara sulle proprie caratteristiche».
Il punto sui singoli, a cominciare da Higuain e Pjanic: «Sono due giocatori in crescita nell’ultimo periodo. Gonzalo dopo un periodo difficile ha messo su un po’ di minuti e sta crescendo dal punto di vista fisico. Miralem l’ho visto abbastanza efficiente negli ultimi tempi, dopo un periodo in cui era stanco fisicamente e mentalmente».
Ronaldo: «Si sta allenando nella maniera giusta. Ieri in allenamento ha fatto un gol di assoluta bellezza, mi sembra che mentalmente stia approcciando alla gara nella maniera giusta. Anche lui ha giocato tante partite in poco tempo, ha riposato un paio di giorni per poi riprendere ad allenarsi con intensità e vigore».
Dybala potrà essere a disposizione? «Non lo sappiamo, è ancora nelle mani dello staff medico anche se ieri gli hanno fatto fare qualcosa in campo. Proveremo a recuperarlo fino a domani mattina, poi valuteremo il livello di disponibilità parlando anche con il dottore».
Cuadrado: «Penso che parta dall’inizio, non abbiamo deciso se sulla linea difensiva o quella offensiva».
Possibile ultima gara di Sarri in bianconero? La risposta del tecnico: «I nostri dirigenti non sono dei dilettanti…»
I bianconeri giocheranno all’ “Allianz Stadium” ancora senza tifosi. «Abbiamo fatto la partita di andata col pubblico mentre domani giocheremo senza. Purtroppo le condizioni sono queste, giocare in Champions senza tifosi non è bello. Speriamo che al più presto ci siano le condizioni affinchè il pubblico possa tornare negli stadi, è psicologicamente difficile giocare a porte chiuse».
Quella col Lione può essere l’ultima gara di Sarri in bianconero? Il tecnico risponde così: «I nostri dirigenti non solo dilettanti. Ho a che fare con una società di altissimo livello che ha già fatto le sue valutazioni: se si decide per il cambiamento questo avverrà a prescindere dal risultato di domani, stessa cosa se decidono di proseguire con me».
Sulle critiche e il clima di scetticismo attorno alla Juve nonostante la vittoria del nono scudetto consecutivo. «Mi ritengo agnostico, non leggo né guardo niente, quindi mi riguarda poco. Noi siamo contenti di aver vinto il campionato più difficile nella storia della Serie A per tutti gli avvenimenti che sono successi. E’ chiaro, poi, che siamo in un ambiente abituato a vincere: penso che questa abitudine non ci debba essere, la vittoria è sempre un evento straordinario che non può essere trattato come qualcosa di ordinario».