Le pagelle di Roma-Feyenoord (1-0): trionfo dei capitolini!

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Ebbene sì, dopo ben 12 anni una squadra italiana riesce ad alzare un trofeo europeo dopo la Champions League vinta dell’Inter. Questa sera a trionfare è stata proprio la Roma guidata dall’ultimo allenatore capace di compiere un’impresa di questo genere: José Mourinho. Dopo un lungo cammino iniziato a luglio, i giallorossi sono riusciti ad avere la meglio su un Feyenoord giovane e capace di mettere in difficoltà i capitolini. A decidere la finale ci ha pensato Nicolò Zaniolo sfruttando un errore in anticipo di Trauner. Nonostante l’assedio degli olandesi, il muro messo su dagli uomini di Mourinho ha retto alla grande meritandosi questo importante successo! Ecco le pagelle di Roma-Feyenoord.

Le pagelle di Roma-Feyenoord

Prima di scoprire insieme le pagelle dei protagonisti di Roma-Feyernoord, diamo una valutazione all’operato del direttore di gara.

Arbitro: Istvan Kovacs 5 – Scelto per arbitrare la prima finale di Conference League della storia dopo l’ottima direzione di Manchester City-Real Madrid, il fischietto rumeno commette qualche errore di troppo. Bene nella prima frazione, da rivedere nella ripresa. Manca un cartellino rosso ai danni di Senesi per fallo da ultimo uomo su Abraham.

Pagelle Roma

Rui Patrício 6,5 – Spettatore non pagante nei primi 45′, l’estremo difensore lusitano è costretto agli straordinari prima su Trauner, poi sul gran tiro da fuori di Malacia.

Mancini 6,5 – L’ex Atalanta si traveste da assist-man con un bel lancio lungo alla ricerca di Zaniolo. Gara complessivamente di grande personalità a difesa del punteggio finale.

Smalling 7,5 – Migliore in campo in queste pagelle di Roma-Feyenoord, l’esperto centrale britannico comanda la retroguardia romanista mettendo in mostra la solita solidità. Riesce ad arginare alla grande le sortite offensive degli olandesi commettendo poche sbavature. Insuperabile per un attaccante del calibro di Dessers autore di 10 reti nel torneo.

Ibañez 7 – Prestazione impeccabile anche per il classe ’98. Sempre sul pezzo, non perde mai l’uomo in marcatura garantendo maggiore solidità al reparto. Prova di maturità superata!

Karsdorp 6 – Spinge meno del solito in avanti dando un contributo fondamentale alla fase difensiva. Nel finale è costretto ad abbandonare il campo per un problema all’adduttore (89′ Viña s.v.).

Mkhitaryan s.v. – La sua partita dura appena 15′ a causa di un risentimento muscolare (17′ Sérgio Oliveira 6 – Non entra in modo impeccabile, ma pian piano la sua prova cresce. Determinante in copertura).

Cristante 6,5 – Forse il meno appariscente rispetto ai suoi compagni, ma il suo contributo alla fase difensiva è preziosissimo. Alla guida del centrocampo fa da filtro anticipando sul nascere le avanzate degli avversari.

Zalewski 6,5 – A dispetto della giovane età il classe 2002 mostra in campo tutta la sua personalità e determinazione. Sulla sua fascia contiene bene le sovrapposizioni di Geertruida proponendosi spesso in avanti soprattutto nella prima frazione (67′ Spinazzola 6 – Entra con grande coraggio e in una fase non facile del match. Prova a dare maggiore vivacità in avanti non perdendo mai d’occhio la fase difensiva).

Pellegrini 6,5 – Da vero capitano lotta e corre su ogni pallone terminando la sua gara sulle ginocchia e senza fiato. Si alterna con Zaniolo in aiuto ad Abraham in avanti, attacca spesso la profondità e non dà mai punti di riferimento. Va vicinissimo al raddoppio nei minuti finali.

Zaniolo 7 – Gara di grande sacrificio quella giocata dal giovane talento azzurro. Apre le danze in questa finale sfruttando un errore di lettura di Trauner segnando un’altra rete pesante in questa stagione. Gol decisivo come regalo per una prova di ottimo livello (67′ Veretout 6 – Meno dinamico rispetto ad altri impegni stagionali, il centrocampista francese, come tutti i suoi compagni, fa di tutto pur di difendere il vantaggio. Tenta una bella conclusione dalla distanza ben respinta da Bijlow.).

Abraham 6 – Non riesce ad entrare nel tabellino marcatori come nella semifinale contro il Leicester, ma l’ex centravanti del Chelsea dà comunque un contributo importante al successo finale dei suoi. Gioca di sponda facendo salire la squadra sfruttando l’arma delle ripartenze (89′ Shomurodov s.v.).

Le pagelle di Roma-Feyenoord (1-0): trionfo dei capitolini!

Allenatore: José Mourinho 8 – Il vero protagonista della vittoria della Conference League della Roma. Lo Special One entra nella storia per essere il primo ad alzare tutte e tre le competizioni europee. Giunto sulla panchina di una squadra allo sbaraglio e senza una chiara identità, la porta in trionfo dopo ben 14 anni dall’ultima coppa alzata registrando un’altra impresa dopo quelle con Inter e Porto.

Pagelle Feyenoord

Bijlow 5,5 – Rientrato a difesa dei pali dopo due mesi, il portiere olandese sbaglia completamente i tempi dell’uscita sulla rete che apre e chiude i giochi. Prova a rifarsi con due ottimi interventi prima su Veretout poi su Pellegrini, ma non bastano per riscattarsi.

Geertruida 5,5 – Inizia la partita con l’impressione di poter essere una bella spina nel fianco per la difesa avversaria. I giallorossi, però, prendono subito le misure sul terzino biancorosso fermando sul nascere possibili sue scorribande sulla destra.

Trauner 4,5 – Finale da dimenticare da parte del centrale austriaco. Dopo poco meno di mezz’ora si becca l’ammonizione per un fallo ingenuo su Abraham, mentre nell’azione del primo gol buca clamorosamente l’anticipo su Zaniolo. Commette altre sbavature che costringono Slot a puntare su forze fresche (74′ Pedersen s.v.).

Senesi 5,5 – L’argentino è protagonista di un ottimo primo tempo, ma nella ripresa commette qualche sbavatura di troppo. Rischia tantissimo su una trattenuta su un Abraham pronto ad incontrarsi a tu per tu col portiere dopo una lettura difensiva sbagliata. Fortunatamente per lui il direttore di gara si dimostra essere clemente.

Malacia 6,5 – Uno dei più intraprendenti tra le fila della compagine olandese, il classe ’99 sin dal primo tempo spinge molto in avanti mettendo in mezzo traversoni invitanti e pericolosi. Nella ripresa va molto vicino al pareggio con un tiro potente respinto sulla traversa da Rui Patrício (89′ Jahabakhsh s.v.).

Aursnes 6 – Il norvegese è protagonista di una prova senza lode e senza infamia. Pochi errori da parte sua e sufficienza meritata in queste pagelle di Roma-Feyenoord.

Kökçü 6 – Garantisce qualità al centrocampo dando prova della sua tecnica palla al piede e della sua ottima visione di gioco. Gioca molto in verticale e prova creare insidie su sviluppi di corner (88′ Walemark s.v.).

Nelson 5 – Oggetto misterioso per buona parte dell’incontro, l’esterno alto inglese trova davanti a sé un muro impossibile da superare. Poco servito dai compagni, non riesce a sfruttare la sua agilità nel saltare l’uomo (74′ Linsen s.v.).

Til 5,5 – Uno dei calciatori da tenere d’occhio del Feyenoord, non riesce ad incidere a dovere in questo match. Sulla trequarti prova a non dare punti di riferimento, ma la compatta retroguardia giallorossa non si fa impensierire (60′ Toornstra 5,5 – Entra per dare maggiore esperienza ad una squadra giovane e alla ricerca del gol. Il capitano però non riesce nell’intento).

Sinisterra 6 – Il più vivace dell’intero reparto offensivo dei de Kuip trova anche lui pochi spazi per mettere in mostra le sue grandi qualità. Raddoppiato di continuo, tenta anche un paio di volte il tiro in porta senza impensierire gli avversari.

Dessers 5 – Grande delusione di questa finale, il capocannoniere di questa Conference League sgomita per tutti i 90′ contro la difesa romana senza riuscire a trovare la via del gol.

Le pagelle di Roma-Feyenoord (1-0): trionfo dei capitolini!

Allenatore: Arne Slot 6 – I suoi partono subito forte mettendo alle corde la Roma con un pressing asfissiante, ma si rendono poco pericolosi. Nella ripresa rientrano dagli spogliatoi con un piglio diverso andando vicino al pareggio in un paio di circostanze, ma la difesa capitolina regge alla grande. Al tecnico olandese va comunque dato il merito di aver portato il Feyenoord ad una finale di una competizione europea dopo quasi 22 anni.

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