Continuando il cammino all’interno della rubrica “Vecchie Glorie” – targata 11contro11.it – si passa alla carriera di un altro difensore, Nicola Legrottaglie. Si tratta di un ex calciatore classe ’76, il quale ha vestito diverse maglie, sia “blasonate” che più umili, come Juventus e Milan e anche Catania, Chievo Verona e Modena. Quasi 20 anni nel mondo del calcio giocato e successivamente, dopo il ritiro, in qualità di mister, prima di allievi e primavera, per poi diventare allenatore del Pescara, dopo una breve esperienza nelle vesti di vice allenatore. Attualmente alla ricerca di un impiego su qualche panchina. Giocatore e uomo corretto, definitosi “devoto a Dio” con l’intento di trasmettere fede e lealtà.
Nicola Legrottaglie: i primi anni
Dopo aver narrato le avventure di Christian Panucci e di Mauro Milanese, ci si sofferma su quella di un altro ex difensore del calcio italiano, tra Serie A, Serie B e Serie C1.
Nato a Gioia del Colle il 20 Ottobre 1976, Nicola Legrottaglie comincia a muovere i suoi primi passi nel mondo del calcio grazie al Bari, nel 1994, che lo preleva dai pulcini del Mottola calcio. In un primo momento gioca nelle giovanili, vincendo anche il Torneo di Viareggio ma, nonostante il buon impatto, si ritrova nella lista dei prestiti per la stagione successiva.
Si accasa così alla Pistoiese, in Serie C1, per la stagione 1996/1997, disputando 31 gare e segnando 3 gol. L’anno seguente va al Prato, ben 30 gettoni senza reti. Durante la stagione 1997/1998 metà del suo cartellino viene acquistato dal Chievo Verona, fino ad ottenerne la completa acquisizione.
Gioca un intero campionato (1998/1999), anche se totalizza solo 18 presenze in Serie B. Nella stagione successiva, trovando poco spazio, viene mandato in prestito alla Reggiana, da Gennaio del 2000 a Giugno, giocando solo 4 gare. Passa poi al Modena in comproprietà, compagine con la quale vince il campionato di Serie C1, prendendo il soprannome di Duca, grazie ai suoi modi e alle sue movenze in campo. Per lui 32 partite e un gol.
Nel 2001/2002 ritorna finalmente al Chievo a titolo definitivo, rimanendovi però appena due stagioni, stavolta in Serie A. L’esordio arriva il 14 Ottobre dello stesso anno contro il Brescia, mentre il suo primo gol nel match contro la Lazio del 17 Febbraio 2002, terminato poi 1-1.
Sicuramente due ottime annate, che gli valgono anche la chiamata per la Nazionale. Con gli scaligeri vanta 74 presenze e 6 gol.
La Juventus e i vari prestiti
Le due annate a Verona mettono in mostra le buone qualità di Nicola Legrottaglie che, per questo, viene acquistato dalla Juventus nel 2003/2004, battendo la concorrenza di diverse squadre, tra cui la Roma. I bianconeri così si assicurano le prestazioni del difensore pugliese. Con il club torinese vince subito una Supercoppa italiana.
Ma la delusione è dietro l’angolo, anche a causa di una fastidiosa pubalgia che tiene Legrottaglie per molto tempo lontano dal campo. Nella prima stagione gioca 31 gare totali, andando in gol in due occasioni. L’anno successivo, dopo metà campionato, inizia un giro di prestiti che lo vedrà impegnato in diversi club.
Prima il Bologna, che se lo assicura per metà stagione, da Gennaio a Giugno 2005, con cui riesce a totalizzare solo 9 apparizioni. Successivamente un’intera stagione al Siena, giocando ben 29 gare di Serie A.
Fa il suo ritorno in Piemonte con la Juventus retrocessa in Serie B, pronto dunque a dare il proprio contributo alla causa promozione. Con i bianconeri giocherà altre quattro stagioni e mezzo, ad intermittenza, cominciando poco a poco a perdere la titolarità e il minutaggio.
Per lui 154 partite complessive, con 10 sigilli totalizzati.
Nel 2010/2011 disputa appena 8 match, prima di essere acquistato dal Milan, il 31 Gennaio 2011, con un accordo che lo vede legato ai rossoneri fino al 30 Giugno. Conta una sola apparizione da subentrato, per poi non scendere più in campo. Ciononostante può vantare la vittoria dello scudetto.
Gli ultimi anni con il Catania
Da svincolato, e alla ricerca di una squadra, il difensore classe ’76 ripone le proprie speranze nel Catania, con il quale firma un contratto biennale il 24 Agosto del 2011. All’esordio contro il Novara, sblocca anche il risultato, seppur la partita finirà 3-3.
Con la compagine siciliana riesce a giocare tre stagioni in Serie A, totalizzando ben 80 gettoni e segnando 8 volte.
Al termine della stagione 2013/2014, con il contratto scaduto, Nicola Legrottaglie decide di ritirarsi dal calcio giocato.
Parentesi nazionale
La prima convocazione con l’Italia, arriva nel 1994 da parte degli “azzurrini” dell’Under 18, anche se gioca in una sola occasione.
Con la nazionale maggiore riesce a ritagliarsi un po’ di spazio, giocando ben 16 volte tra il 2002 e il 2009, siglando anche un gol.
Nicola Legrottaglie oggi
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Nicola Legrottaglie decide di dedicarsi alla carriera da allenatore. Nel 2014/2015 accetta il ruolo di tecnico delle giovanili del Bari, portando gli Allievi Nazionali a conquistare il settimo posto in classifica.
Il 25 Luglio del 2015 passa sulla panchina dell’Akragas, appena promossa in Lega Pro, senza però ottenere i successi sperati; infatti, a Gennaio del 2016, rassegna le proprie dimissioni.
Il 9 Gennaio del 2017 entra a far parte dello staff tecnico del Cagliari, nelle vesti di vice allenatore di Massimo Rastelli. Il 2 Agosto ottiene l’abilitazione come “allenatore professionista 1° categoria”; la sua avventura in terra sarda si conclude molto presto, nel momento in cui mister Rastelli viene esonerato.
Passa perciò a Pescara, prima nelle giovanili e poi in prima squadra, nel Gennaio 2020. Nonostante le ottime aspettative, vista la vittoria all’esordio, la squadra non riesce ad ottenere buoni risultati e Nicola Legrottaglie viene esonerato il 6 Luglio dello stesso anno, mentre la compagine abruzzese si gioca i playout.
Alla ricerca di un impiego, Legrottaglie continua ad essere un “buon cristiano” e fa parte dell’Associazione Atleti di Cristo, in più ha scritto diversi libri, nei quali tratta temi importanti, come fede, aborto, rapporto con calcio e religione, e parla anche di castità.
Infine, l’ex difensore classe ’76 dirige anche una scuola calcio a Mottola, dedicandosi sempre alla sua famiglia.