Eccoci arrivati ad un altro appuntamento relativo alle “Vecchie Glorie” del calcio italiano. Tra le tante già analizzate, oggi ci si sofferma sulla carriera di Roberto Vitiello, ex difensore classe ’83 ritiratosi di recente dal calcio giocato, per mettersi poi alla prova in quanto vice allenatore di Enzo Maresca. Un percorso tra Serie C e Serie A, con Siena e Palermo che gli hanno dato possibilità di esprimersi ed evidenziare le proprie qualità di terzino destro e, all’occorrenza, di difensore centrale.
Roberto Vitiello: le prime stagioni
Dopo aver percorso la storia di D’Anna e Parisi, ci si concentra su un altro ex difensore della Serie A, che ha disputato molte stagioni tra campionato cadetto e Serie C.
Nato a Torre del Greco l’8 Maggio 1983, Roberto Vitiello muove i primi passi nel mondo del calcio fin da subito, all’età di 14 anni. Infatti tra il 1997 e il 1998 gioca nelle giovanili del Parma, per poi fare un “salto di qualità” nel 2002, esordendo tra i professionisti con la maglia del Cesena, in Serie C1. Si rivela un’ottima stagione la sua, con ben 31 apparizioni e una rete messa a segno.
La stagione successiva, nel 2003/2004, passa al Vicenza, squadra di Serie B che decide di investire su di lui. Ad allenare la compagine veneta c’è Giuseppe Iachini, il quale gli permette di “farsi le ossa” e disputare ben tre stagioni in cadetteria, fino al 2006. Ben 111 presenze e complessive e 10 gol, per il giovane calciatore che comincia a farsi conoscere. Con il club vicentino, Vitiello vive anni da protagonista, giocando moltissimo e indossando anche la fascia da capitano, dopo Stefan Schwoch.
Nel 2006/2007 lo aspetta un’altra avventura, targata Rimini, dove rimarrà per ben quattro stagioni. Le prime stagioni di Serie B sono estremamente positive, seppur lascino l’amaro in bocca alla squadra, che guadagna un posto ai playoff ma senza ottenere la promozione. Nel 2008/2009, dopo aver sfiorato il sogno “Serie A”, la compagine ha serie difficoltà. Alla fine della stagione, infatti, retrocede in Lega Pro. Nonostante la difficile situazione, Roberto Vitiello rimane un altro anno giocandosi così la Serie C1. Al termine di quell’anno, arriva la chiamata – inaspettata – che permetterà a Vitiello di raggiungere i “piani alti”.
Con il Rimini accumula 138 gettoni e 7 gol.
Gli anni in Serie A
Il 9 Giugno 2010 Roberto Vitiello viene chiamato da Antonio Conte, il quale allena il Siena in Serie B. Con il chiaro obiettivo di centrare la promozione, il difensore classe ’83 si affida alla voglia – e alle competenze – di Conte. In grado, dopo una stagione, di raggiungere la Serie A.
Arriva finalmente l’occasione della sua vita – a livello calcistico – e il suo debutto in Serie A risale all’11 Settembre 2011 in casa del Catania (match finito senza gol). Pochi giorni dopo arriva anche la sua prima rete, contro la Roma allo Stadio Olimpico, permettendo alla squadra di ottenere un punto d’oro.
Vive così le due stagioni – tra B e A – da protagonista, eccezion fatta per il terzo anno in cui trova pochissimo spazio. Da svincolato, poi, passa al Palermo, chiudendo la sua avventura con i toscani dopo 74 gare e una rete.
Giunge in rosanero a Gennaio del 2014, per concludere la stagione in corso. Racimola nove presenze, ottenendo insieme ai siciliani la promozione in Serie A, con ben cinque giornate di anticipo. Rimane fermo e lontano dal campo a causa di un infortunio al ginocchio, ma la compagine palermitana decide di rinnovare il suo accordo con il giovane difensore che farà così parte anche della rosa nel massimo campionato italiano.
Alla fine dell’anno vince anche il premio Memorial Vincenzo Bellavista in occasione del “Gran Galà Top 11 Serie B”.
Il suo percorso con il Palermo ha la durata di tre stagioni e mezzo, ovvero fino al 2017. Con la squadra siciliana non trova sempre molto spazio, ma riesce comunque a ritagliarsi un posto nelle gerarchie, giocando in 45 occasioni e trovando un altro sigillo in Serie A. A Maggio del 2017 indossa anche la fascia da capitano, dimostrando grande attaccamento alla maglia.
Nello stesso anno, comincia il corso da allenatore UEFA B per allenare le squadre di Serie D.
Le ultime annate prima del ritiro
Ad Agosto 2017 passa alla Ternana, dopo aver firmato un accordo di un anno. Gioca 27 partite in Serie B, per poi trasferirsi alla Juve Stabia l’anno successivo, in Serie C.
Con il club campano gioca due stagioni, la prima si conclude con la promozione in cadetteria, mentre la seconda vede la compagine neopromossa crollare sotto i colpi delle squadre più forti. La Juve Stabia così, dopo appena una stagione nel campionato cadetto, lascia il posto ad altre squadre e retrocede nuovamente, con Roberto Vitiello come capitano. Con la squadra della Campania trova due reti in 62 partite.
Ad Agosto 2020 annuncia definitivamente il ritiro dal calcio giocato, all’età di 37 anni e dopo 489 partite e 21 gol da professionista.
Il presente di Roberto Vitiello
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, come spesso capita, anche Roberto Vitiello ha cominciato la sua avventura dall’altra sponda del calcio, ovvero in qualità di allenatore (o meglio vice).
A Settembre 2020 entra a far parte dello staff tecnico di Iachini, cominciando a seguire il corso di UEFA A, che permette di allenare le squadre di Serie C e di essere allenatori in “seconda” dei club di Serie A e di Serie B.
Il 12 Luglio 2021 diventa il vice di Enzo Maresca, chiamato sulla panchina del Parma. La loro avventura in terra parmigiana è però terminata anzitempo e, adesso, sia Vitiello che Maresca si stanno guardando intorno alla ricerca di una nuova meta.
Una carriera modesta ma comunque ricca di emozioni, gioie e dolori. Dalla mancata promozione in Serie A con il Rimini, al primo gol nella massima serie in uno degli Stadi più belli d’Italia, l’Olimpico di Roma, contro i giallorossi.
Le splendide annate con il Siena e il buon percorso con il Palermo, prima di chiudere la sua carriera – da capitano e simbolo – con la Juve Stabia.