Il calcio è strano, si sa. Le emozioni che regala questo sport sono indescrivibili e chiunque ci si appassiona rimane abbagliato. Come può dipendere l’umore di una persona solamente da una palla che entra in una rete? Gli alieni ci prenderanno per matti, eppure a noi piace così. La sfera calcistica è andata a contaminare anche il mondo cinematografico con pellicole di ogni genere. Qui da noi, una delle più celebri resterà l’Allenatore nel Pallone con Lino Banfi. Un caposaldo della commedia italiana grazie alle gesta della mitica Longobarda ed al famigerato 5-5-5, il modulo vate di Oronzo Canà. Vedendolo con gli occhi innocenti di un bambino non capivo come potesse funzionare una cosa del genere, ma l’illuminazione è arrivata 18 anni dopo. Ormai il calcio ha invaso anche i miei sogni e la “genialatà” di come far girare questa fantomatica macchina è arrivata tra le braccia di Morfeo.
Come poteva schierare i suoi Oronzo Canà
Con un semplice 3-4-1-2, il mister della Longo poteva fare le fortune del modulo a farfalla. Grazie ad una rapida analisi è anche facilmente intuibile il come. Partendo dalla difesa abbiamo i tre difensori centrali che manterranno la loro posizione, ma, in fase di non possesso, verranno affiancati dai due esterni di centrocampo. Ovviamente quest’ultimi dovranno avere caratteristiche volte sia alle offensive che alle chiusure, figure sempre più frequenti nel nostro calcio. Una volta recuperata la palla, i giocatori sui due out dovranno sostenere la ripartenza insieme ai mediani centrali. Tutto ciò con il trequartista che si abbassa a collegare centrocampo ed attacco dando intensità alla manovra. Una volta arrivati negli ultimi 20 metri saranno ancora le ali ad essere protagonisti con cross e percussioni da centometristi. Dopo essersi abbassato, il centrocampista offensivo supporterà l’azione a rimorchio. Per buttarla dentro avremo le due punte centrali a sfruttare ogni occasione.
Se ci avete fatto caso, in ogni fase della partita avremmo cinque giocatori a sostenere la squadra, come vuole la filosofia di Canà. 5 difensori con i tre centrali ed i due esterni; 5 centrocampisti grazie ai due mediani centrali, il trequartista e le due ali; 5 attaccanti costituiti dal centrocampista offensivo, le due punte e la coppia di esterni alti. Se Oronzo ci avesse visto lungo “ai posteri l’ardua sentenza”, fatto sta che non sarebbe scandaloso vedere tutto ciò in un match odierno.