Italia-Germania 4-3: la “Partita del Secolo” compie 50 anni

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Era il 17 giugno 1970 quando il calcio ci regalava una delle più belle sfide mai disputate in più di un secolo di storia, tanto da essere soprannominata la “Partita del Secolo”. Stadio “Azteca” di Città del Messico, semifinale mondiale: Italia-Germania Ovest finisce con un pirotecnico 4-3. Dopo l’1-1 dei 90’ regolamentari, azzurri e tedeschi danno vita a tempi supplementari da leggenda con gol in successione e continui capovolgimenti di fronte. L’Italia accede alla finalissima e la partita entra di diritto tra i momenti più emozionanti nella storia dello sport italiano e, in generale, della storia italiana del dopoguerra.

Il cammino di Italia e Germania nel Mondiale messicano

Al Mondiale di Messico ’70 l’Italia cercava di invertire un trend negativo. Dalla fine del dopoguerra, infatti, gli azzurri non avevano ancora passato il primo turno in un campionato del mondo. Fatto che si era ripetuto nella precedente edizione del ’66, quando l’Italia fu eliminata al primo turno rimediando una clamorosa sconfitta contro la Corea del Nord. Due anni dopo, però, giunse il riscatto continentale con la vittoria dell’Europeo. Su quella panchina c’era Ferruccio Valcareggi, che guidava gli azzurri anche a Messico ’70.

Gli azzurri eliminano i padroni di casa

Il Mondiale italiano comincia con una fase a gironi piuttosto equilibrata: la Nazionale venne inserita nel gruppo 2 con Uruguay, Svezia e Israele. L’inizio è positivo, con una vittoria per 1-0 contro gli svedesi grazie a una rete di Angelo Domenghini, mentre nelle altre due sfide gli azzurri di Ferruccio Valcareggi pareggiano 0-0. In virtù degli altri risultati, l’Italia riuscì a qualificarsi come prima del girone, assieme all’Uruguay seconda classificata. Ai quarti di finale è sfida al Messico padrone di casa: dopo il vantaggio della Tri, gli azzurri rimontano con un autogol, la doppietta di Gigi Riva e il definitivo 4-1 del pallone d’oro Gianni Rivera, protagonista nel Mondiale della famosa “staffetta” con Sandro Mazzola voluta dal ct Valcareggi.

I tedeschi si vendicano: Inghilterra fuori

La Germania si presenta invece alla rassegna mondiale con il dente avvelenato per la polemica sconfitta subita in finale contro l’Inghilterra padrona di casa, quattro anni prima. Nel girone 4 i tedeschi danno subito una grande prova di forza facendo en plein con tre vittorie. 2-1 al Marocco nella prima gara, 5-2 alla Bulgaria e 3-0 al Perù, che comunque passa come seconda. I quarti di finale regalano alla Die Mannschaft la possibilità di rivincita contro gli inglesi campioni in carica. I Tre Leoni sono avanti 2-0 fino al 68’ grazie alle reti di Mullery e Peters, poi Beckenbauer e Seeler pareggiano i conti. Gerd Muller (capocannoniere del torneo con 10 reti) completa la rimonta per 3-2 ai tempi supplementari.

Italia-Germania Ovest: la resa dei conti

La “Partita del Secolo” fra Italia e Germania Ovest si gioca allo stadio “Azteca” di Città del Messico davanti ad oltre 100 mila spettatori e a un’altitudine di 2.200 metri. Fischio d’inizio alle ore 16,00 locali (in Italia è mezzanotte), ad arbitrare l’incontro è il messicano Arturo Yamasaki. Gli azzurri passano in vantaggio dopo 8’ con Boninsegna, che sorprende il portiere tedesco Maier con un sinistro preciso dal limite dell’area. I tedeschi attaccano per tutta la partita, costringendo l’Italia a difendersi e ripartire con pericolosi contropiedi. Sembra fatta per la squadra di Valcareggi ma al 92’ Karl-Heinz Schnellinger porta il risultato in parità. Per il difensore milanista sarà l’unico gol in 47 partite con la maglia della Germania.

Tempi supplementari: cinque gol e tante emozioni

Si va ai tempi supplementari, e qui succede davvero di tutto. La “Partita del Secolo” avvia il valzer al 94’ con il vantaggio tedesco firmato Gerd Muller, abile a sfruttare un errore del difensore azzurro Poletti. Azione quasi fotocopia quattro minuti più tardi ma dalla parte opposta: errore della retroguardia tedesca, ne approfitta Burgnich per rimettere la contesa in equilibrio. A completare la rimonta azzurra al 104’ ci pensa Gigi Riva con uno straordinario assolo in contropiede. Il primo tempo supplementare su conclude con l’Italia in vantaggio 3-2 su una Germania che, per il resto della gara, dovrà contare su un Beckenbauer a mezzo servizio. Il difensore rimedia un infortunio che gli causa una lussazione alla spalla, ma resta in campo giocando il resto della gara con un braccio fasciato lungo il collo. La Germania, infatti, aveva esaurito le due sostituzioni consentite dal regolamento.

I secondi 30’ supplementari si aprono con il nuovo pareggio dei tedeschi al 110’. Doppietta di Gerd Muller con un colpo di testa su azione da corner, che sorprende il portiere azzurro Albertosi e Rivera piazzato sulla linea di porta. Passa solo un minuto, e l’Italia chiude i giochi. Palla messa in gioco a centrocampo, gli azzurri arrivano in zona offensiva con undici passaggi senza far toccare palla alla Germania. Una magnifica azione corale che si conclude con la conclusione vincente di Rivera: 4-3 e Italia in finale dopo 32 anni dall’ultima volta.

La sconfitta in finale: il Brasile di Pelé vince 4-1

Nelle strade e piazze italiane è festa fino a notte fonda (la partita termina alle 2,00) per celebrare l’impresa azzurra dopo 120 minuti al cardiopalma. In finale l’Italia perderà 4-1 contro il Brasile di Pelé, complice la stanchezza e una Seleçao, quella del ’70, considerata come la squadra più forte di tutti i tempi. Vantaggio firmato dall’asso del Santos, pari azzurro di Boninsegna che porta l’Italia al riposo sull’1-1. Nella ripresa, il palleggio dei verdeoro prende il sopravvento: Gérson, Jairzinho, e Carlos Alberto chiudono i giochi regalando al Brasile il terzo titolo mondiale. La sconfitta dell’Italia nell’atto decisivo, però, non farà dimenticare la leggendaria “Partita del Secolo” del 17 giugno 1970.

Italia-Germania 4-3: la "Partita del Secolo" compie 50 anni
La targa commemorativa della “Partita del Secolo” all’esterno dello stadio Azteca

Per rendere “immortale” El Partido del Siglo, i tifosi messicani fecero realizzare una lapide commemorativa, affissa ancora oggi all’esterno dello stadio “Azteca”. Un segno per imprimere nella memoria degli amanti del calcio il ricordo di una gara indimenticabile, che oggi compie 50 anni. Un anniversario speciale che anche la FIGC intende celebrare con una serie di iniziative.

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