Ad un calcio spagnolo, quello giocato, che riparte oggi, se ne contrappone un altro, quello federale, scosso dalla nomina pesante di Iker Casillas come futuro presidente della RFEF, la Federcalcio iberica. Nei mesi scorsi sono bastate alcune indiscrezioni, accolte subito positivamente dai media spagnoli, riguardanti una sua possibile nomina come successore del presidente uscente Rubiales, per suscitare subito grande scalpore. Il prossimo 4 agosto scade il termine per la presentazione delle candidature, che potrebbero includere altri nomi di rilievo come quello dell’ex primo ministro Rajoy.
Casillas contro Rubiales: un duello annunciato
Secondo molti, sarà questo il dualismo principale dal quale uscirà il prossimo presidente federale il 17 agosto, giorno dell’assemblea elettiva, con una seconda data utile già fissata per il 17 settembre, per ufficializzare la quale manca solo l’approvazione del Consiglio Superiore dello Sport. Il candidato uscente Rubiales ha saputo rilanciare il calcio spagnolo, sconvolto dalla precedente gestione Villar, incarcerato poi per corruzione, rimodulando ad esempio, in maniera più coinvolgente, il tabellone della Coppa del Re, torneo nel quale le grandi di Spagna scendono da subito in campo con formazioni di leghe inferiori, che in questo modo dispongono di maggiore visibilità, in stile FA Cup inglese.
Casillas è il nome giusto per rilanciare il calcio spagnolo?
Casillas, bandiera del calcio spagnolo, ex capitano della nazionale e del Real Madrid, è da sempre un leader silenzioso ma rispettato, capace di fare da paciere in diverse realtà nelle quali convivono da sempre personalità importanti e non facili da gestire. Anche l’ultimo ruolo occupato al Porto, come fulcro connettivo tra squadra e dirigenza, dopo l’infarto che lo ha colpito durante un allenamento con il club portoghese e che lo ha costretto a lasciare il campo da gioco, testimonia la bontà del suo operato. Caratteristica questa, ben vista in una federazione come quella iberica, bisognosa di ritrovare un po’ di serenità dopo i recenti polveroni riguardanti il caso Luis Enrique-Moreno e quello riguardante la decisione di svolgere per i prossimi tre anni la Supercoppa in Arabia Saudita, una scelta discutibile e che ha visto molti storcere il naso.