Giampaolo Pazzini appende gli scarpini al chiodo a 36 anni e dice basta al calcio giocato: l’attaccante ha annunciato il ritiro sul suo profilo Instagram, chiudendo la carriera dopo 17 stagioni vissute quasi interamente in Serie A tra Atalanta, Fiorentina, Sampdoria, Inter, Milan e Verona, con la parentesi Levante nel mezzo. Con i nerazzurri ha vinto una Coppa Italia nella stagione 2010/2011, secondo e ultimo trofeo in carriera dopo l’Europeo under-21 vinto con l’Italia nel 2003. Proprio con la maglia dell’Under-21, Pazzini è noto per la tripletta realizzata nell’amichevole contro l’Inghilterra (3-3) nella gara inaugurale del nuovo Wembley. Il ‘Pazzo’ è stato il primo giocatore a gonfiare la rete nel rinnovato impianto.
Il 36enne attaccante ha vissuto uno dei momenti più alti della sua carriera a Genova con la maglia della Samp. Con Antonio Cassano ha formato una delle coppie d’attacco più interessanti negli ultimi anni di Serie A, tanto da essere entrambi paragonati ai “gemelli del gol” Vialli e Mancini che nel 1991 portarono il club blucerchiato a vincere lo scudetto. E proprio grazie ai gol del ‘Pazzo’, unitamente alla classe di Fantantonio, la Samp nel 2009 raggiunse i preliminari di Champions League tornando a giocare nella competizione 19 anni dopo.
La stagione 2016/17 in Serie B è la migliore della sua carriera dal punto di vista realizzativo. Sono 23 i gol segnati in 35 partite con la maglia del Verona. In Serie A, Pazzini ha segnato 115 gol piazzandosi al 58° posto nella classifica marcatori del massimo campionato italiano.
Giampaolo Pazzini annuncia il ritiro dal calcio giocato: il post
Ed ecco il lungo post su Instagram che Giampaolo Pazzini ha scritto per “riassumere” una lunga e bella carriera nel mondo del calcio.
«Ciao CALCIO,
sono passati più di 30 anni da quando ci siamo conosciuti…
Ero un bambino la prima volta che ho stretto un pallone tra le mani e da allora è diventato per me come un “amico inseparabile”.
Ero un ragazzino come tanti, con una vita davanti e mille sogni nel cassetto che sperava di diventare un giorno un calciatore di serie A.
Guardavo i grandi campioni in tv e con loro sognavo la maglia azzurra della nazionale, la magia degli stadi pieni di tifosi e la Champions League; ma mai avrei pensato che un giorno tutto ciò diventasse realtà e che grazie a te potessi vivere così tante emozioni.
Quel bambino pian piano si è fatto grande e grazie a te ha realizzato uno ad uno tutti i suoi sogni e sai cosa ti dico: “È stato tutto pure più bello di come me l’immaginavo!”
Adesso però siamo arrivati alla nostra resa dei conti ed è giunto il momento di lasciarti riposare, penso sia giusto così.
Avrei potuto continuare per vivere ancora un po’ quelle sensazioni ed emozioni che solo tu sai darmi ,forse sì; il bambino che è in me avrebbe voluto continuare a farlo, ma l’uomo mi dice che è arrivato il momento di salutarci. Anche perché so già che tutto ciò mi mancherà anche tra 20, 30, 40 anni, perció: Grazie di tutto!
È stato un viaggio PAZZesco!».