Nella Lazio di Sarri non ha ancora trovato posto Stefan Radu. Sono passati gli anni e gli allenatori in casa biancoceleste e Radu si è sempre fatto trovare pronto. Mai una parola fuori posto, lealtà ferrea e leadership sono le doti che hanno permesso al difensore rumeno di diventare il calciatore con più presenze in Serie A per la Lazio. Ora 0 presenze in stagione e l’interrogativo fondamentale: quale sarà il futuro di Radu con Sarri?
Lazio e Radu insieme dal 2008
Stefan Radu, 34 anni classe 1986, è alla Lazio dal 2008. Sono davvero 13 stagioni con i biancocelesti, numeri da bandiera come non se ne vedono da tempo. Viene acquistato in quell’anno dalla Dinamo Bucarest per 4,5 milioni di euro. Delio Rossi gli darà fiducia inserendolo a pieno titolo tra i titolari.
Nella stagion 2008-2009 ottiene il suo primo titolo italiano con la vittoria della Coppa Italia. La vincerà nuovamente nel 2012-2013 e nel 2018-2019. La sua Lazio in questa competizione sa farsi rispettare. Chiedere a Lulic con quel gol nel derby di Coppa con la Roma.
Il palmarès di Radu conta solo altre 3 Supercoppe nel 2009, 2017 e 2019. Bacheca esigua per un giocatore che ha vissuto più di un decennio coi colori della squadra capitolina. La stessa Lazio ha sempre raccolto poco rispetto alle grandi prestazioni e al prestigio mantenuto nel tempo.
Quando si vince è facile rimanere e cercare il bis, quando si raccoglie poco rispetto alla semina, invece, là si vedono i giocatori veri. Radu in 13 anni di Lazio ha dimostrato dedizione e spirito di sacrificio.
Non una parola fuori posto da parte del rumeno e tanta capacità di adattamento riuscendo a coprire la posizione naturale di terzino sinistro ma anche di centrale di difesa. Radu è stato allenato da tanti tecnici. Dal già citato Delio Rossi passando per Ballardini, Reja, Petkovic, Pioli, Inzaghi e l’attuale mister Maurizio Sarri. A suggellare l’adattabilità.
Il declino da centrale fino alle difficoltà del “sarrismo”
Ora Radu si trova ad un punto critico della sua carriera. A 34 anni il difensore rumeno sembra essere in fase discendente. L’opzione di giocare da centrale è diventata necessità viste le difficoltà dei ritmi sulla fascia sinistra.
E se l’arrivo di Maurizio Sarri ha portato allegria e hype nell’ambiente degli aquilotti, non si può dire lo stesso per Radu. Zero presenze in stagione con gerarchie che privilegiano i vari Acerbi, Luiz Felipe e persino Patric, di certo non Nesta.
Nel prossimo turno di campionato Sarri dovrà fare a meno dell’espulso Acerbi. L’idea Radu a guidare la difesa è riemersa. Le doti caratteriali non si discutono, dovrà essere valutata la condizione atletica, certo.
L’ipotesi, comunque, non sembra assurda e potrebbe essere il primo tassello per costruire il rapporto tra Radu e il neo tecnico laziale. De resto un primatista di presenze (ben 412 con la Lazio) non può essere trattato con indifferenza o sufficienza. Passano gli anni, la Lazio cambia ma Radu c’è sempre, è lì e aspetta di giocare per difendere quella maglia che da 13 anni è una seconda pelle.