Dopo la Juventus, anche per l’Inter si è aperta un’inchiesta per le plusvalenze. I nerazzurri sono al centro di un’indagine della Procura di Milano, per delle plusvalenze ritenute sospette. L’inchiesta, per ora a carico di ignoti, riguarderebbe alcune clausole di “recompra” relative alle cessioni e agli scambi di calciatori avvenuti tra il 2017 e il 2019.
Inchiesta plusvalenze Inter: cosa succede
I militari della guardia di finanza hanno perquisito la sede della società nerazzurra e della Lega Serie A per il reato ipotizzato di false comunicazioni sociali. La cifra contestata al club è di circa 100 milioni di euro di plusvalenze che riguardano due stagioni: 2017/18 e 2018/19. Le plusvalenze in oggetto riguardano una decina di calciatori di fascia medio-bassa, alcuni dei quali delle giovanili che, secondo la tesi della Procura, sarebbero stati economicamente “sopravvalutati”.
Perquisizioni nella sede nerazzurra
Ore calde, dunque, in casa Inter dove proprio in queste ultime fasi si sta continuando l’indagine nata lo scorso 9 Dicembre. Ieri 21 Dicembre la guardia di finanza ha così acquisito documenti che potrebbero risultare utili a raccogliere informazioni relative alle operazioni incriminate; tra queste figurano anche quelle che riguardano il portiere Ionut Radu e l’attaccante Andrea Pinamonti.
Inchiesta plusvalenze Inter: le parole della società
Dopo la richiesta della Procura di Milano di fornire la relativa documentazione, l’Inter in una nota: «Conferma di aver fornito la documentazione richiesta relativa alle cessioni di taluni calciatori avvenute nelle stagioni 2017/2018 e 2018/2019».
Specifica inoltre che «nessun tesserato dell’Inter è indagato. Nessuna contestazione è stata formalizzata. Come recita il comunicato stesso della procura, si tratta di indagini preliminari».
Gli altri club di Serie A coinvolti
L’indagine sui bilanci interisti si muove sulla falsa riga di quella che ha coinvolto la Juventus ad inizio Dicembre. Per quel che riguarda i bianconeri, attualmente oltre al club risultano 7 indagati tra dirigenti ed ex dirigenti, tra i quali anche il presidente Andrea Agnelli e il vice Pavel Nedved. Le perquisizioni della guardia di finanza hanno coinvolto anche il Milan. Sul club rossonero però, dopo i primi accertamenti, non sono emerse irregolarità.