La Juventus si è qualificata alla finale di mercoledì 17 giugno in virtù dell’1-1 del match di andata e dello 0-0 del match di ritorno.
Analizziamo tatticamente nel dettaglio la prestazione dei bianconeri e del Milan.
Sarri ha optato per il 4-3-3 utilizzando Ronaldo come centravanti, Douglas Costa a sinistra e Dybala a destra. A centrocampo Bentancur ha occupato il ruolo di mezzala destra visto l’impiego di Pjanic come regista.
Pioli invece ha deciso per un 4-2-3-1 con Paquetà a destra, Bonaventura trequartista, Calhanoglu a sinistra con Rebic unica punta.
Primo tempo: ottimo approccio Juve
La strategia della Juve è stata subito chiara: sfruttare al massimo la fascia sinistra dove agivano Alex Sandro e Douglas Costa approfittando della possibile difficoltà di Paquetà nel seguire le sovrapposizioni del terzino.
Infatti il milanista ha faticato molto nel primo quarto d’ora non riuscendo ad aiutare Conti nella fase difensiva; considerando inoltre l’ottima prestazione dei brasiliani bianconeri, il Milan ha subito decisamente gli attacchi da quel lato di campo.
Va detto anche che la squadra di Pioli ha avuto in generale grosse difficoltà venendo pressata alta e costringendo così il proprio regista, Bennacer, ha sbagliare molti passaggi.
In particolare i bianconeri hanno attuato un ottimo pressing grazie agli interni di centrocampo, Bentancur (il migliore) e Matuidi.
Poi l’episodio del rigore sbagliato da CR7 e la quasi immediata espulsione di Rebic hanno acuito le difficoltà dei rossoneri che non sono riusciti ad uscire dalla propria metà campo per oltre trenta minuti non potendo più contare sulla punta centrale che avrebbe potuto aiutare la squadra a salire.
Nonostante il predominio territoriale, la Juventus non ha creato palle gol a raffica anzi delle volte è stata troppo leziosa in alcune giocate esaltando la già positiva prestazione dei centrali difensivi Kjaer e Romagnoli.
Secondo tempo: solido Milan ma niente pericoli in avanti
Portato a casa il prezioso 0-0 a fine primo tempo, Pioli ha chiesto ai suoi più intraprendenza nello sfruttare le possibili ripartenze. Probabilmente però il tecnico ha sbagliato a sostituire Bonaventura, apparso il migliore del Milan fino a quel momento, inserendo Leao; poteva essere una soluzione valida togliere magari Paquetà allargando la posizione dello stesso Bonaventura.
Sarri dal canto suo, come ha poi effettivamente ammesso, ha sbagliato ad effettuare tre cambi simultaneamente togliendo in particolare Douglas Costa, sempre pericoloso con le sue accelerazioni.
Poco altro da aggiungere sul resto della partita: la Juve ha controllato il match e il Milan non è riuscito a creare seri pericoli alla porta difesa da Buffon.
Appuntamento a domani con l’analisi tattica di Napoli-Inter.