All’orario delle 20.45, si è aperto il sipario per il match Atalanta-Milan, valido per la 38° ed ultima giornata di Serie A. Al Gewiss Stadium sfida con grande posta in palio: la Dea cerca una vittoria di consolazione dopo la sconfitta in Coppa Italia, mentre i rossoneri si giocano la qualificazione in Champions League. Il match è terminato 0-2 per i rossoneri che, così, centrano l’obiettivo stagionale. Ecco di seguito le pagelle di Atalanta-Milan.
Le pagelle di Atalanta-Milan
Prima di analizzare le pagelle dei giocatori e degli allenatori di Atalanta-Milan, vi proponiamo quella dell’arbitro.
Arbitro: Mariani 6 – Una buona partita, senza nessun errore degno di nota. Riesce a dirigere una sfida che, poco a poco, diventa sempre più cattiva a livello agonistico. Merita la sufficienza.
Pagelle Atalanta
Gollini 5,5 – L’estremo difensore atalantino gioca una partita intera senza mai sporcarsi i guantoni. Nel corso della gara non para mai, ma viene spiazzato due volte da Kessié. Quasi inoperoso, ma i due gol subiti gli portano via la sufficienza. Abbattuto.
Toloi 6 – Un match complicato per l’italo-brasiliano. Fronteggia un avversario scattante come Brahim Diaz, ma si dimostra quasi sempre pronto. Sporadicamente riesce addirittura a supportare la manovra offensiva, combinando correttamente con Maehle. Nonostante qualche anticipo mancato, l’ex San Paolo si porta a casa la sufficienza (87′ Palomino s.v.).
Romero 6,5 – Una vera e propria macchina da guerra. In ogni contrasto mostra il suo sangue argentino, arrivando sempre in anticipo e deciso. Non perde quasi mai il duello aereo con Leao; inoltre si presta spesso a far iniziare l’azione dal basso. Peccato non aver festeggiato nel migliore dei modi la qualificazione in Champions. Belva.
Djimsiti 6 – In generale una buona partita per il fedelissimo di Gasperini. Non commette mai sbavature, nonostante giochi da adattato a sinistra. Così come Toloi, si lascia andare a qualche cavalcata sulla fascia sinistra. Una grande stagione per l’albanese. Preciso.
Maehle 5,5 – In fase difensiva soffre e non poco Hernandez. Non incide mai in fase offensiva, pur essendo costantemente nel vivo dell’azione. Potevamo aspettarci di più da un giocatore con la sua intensità. Deludente (79′ Pasalic s.v.).
De Roon 5 – Una partita corretta quella del metronomo olandese, rovinata da una sciocchezza nel finale. In un buon match, con tanta sostanza e precisione, si ricorderà soltanto della sua manata, punita prontamente dal rosso. Un atto di nervosismo che gli costerà una sanzione piuttosto salata. Agitato.
Freuler 6,5 – Agisce molto vicino ai trequartisti ed è sempre pericoloso. In mezzo al campo era l’uomo in più per gli atalantini, prodigandosi sia nella fase offensiva che in quella difensiva. Onnipresente (87′ Miranchuk s.v.).
Gosens 5,5 – Oggi della sua falcata non si ha traccia. Calabria lo limita egregiamente in fase di spinta, ed è egualmente bloccato anche sui cross, dove solitamente è il pericolo più temibile. Non conclude la stagione nel migliore dei modi. Assente.
Malinovski 5 – Dalle stelle alle stalle. Veniva da un finale di campionato da 6 gol e 9 assist, ma stasera è mancato il suo spunto. Non accende mai l’attacco nerazzurro, risultando spesso impreciso e inconcludente. Spento.
Pessina 6 – Riesce sempre in maniera sopraffina nel suo ruolo da incursore. Rispetto ad altre occasioni, non si mostra mai effettivamente pericoloso. In generale quasi sempre slegato rispetto al resto dell’attacco. Tutto sommato però, la sufficienza è meritata (45′ Muriel 7 – Il più pericoloso in assoluto. Abbina dialoghi offensivi interessanti, a giocate individuali da vero fenomeno. In una giornata di magra per la Dea, il colombiano avrebbe meritato qualche gioia in più. Fenomenale).
Zapata 6 – Cerca di costruirsi azioni da solo ma niente da fare. Il suo motore aumenta di giri con l’ingresso di Muriel, non avendo però gli effetti desiderati. Vince il duello con Kjaer, ma perde la battaglia con la difesa del Milan. Lottatore.
Allenatore: Gasperini 6 – Il tecnico ex Palermo la prepara a suo modo: squadra molto alta, con l’intento di dominare e vincere. La sua sfortuna è stata quella di avere contro un Milan da Champions, solido e compatto. Sfortunato.
Pagelle Milan
Donnarumma 6,5 – Tanto criticato e vituperato, risponde con due clean sheet nelle ultime due partite. Difende la porta come fosse la sua casa, aiutato a dovere da un’ottima difesa. Un voto che rispecchia la sua stagione. Ottimo
Calabria 6,5 – Il terzino azzurro duella con Gosens e domina. Nonostante sia relegato a difendere negli ultimi 25 metri per tutta la gara, non commette mai un errore, eccetto qualche errore in impostazione. Impeccabile.
Kjaer 6 – Il danese soffre molto con Zapata, ma non molla mai la presa. Non manca mai all’appuntamento con i tre effettivi offensivi della Dea, mostrandosi in grande spolvero anche in fase di impostazione. Muro.
Tomori 7 – La pantera annulla praticamente tutti. Escludendo la sbavatura iniziale su Malinovski, zero errori. Si conferma determinante in un appuntamento fondamentale, non facendo mai avvicinare l’attacco più prolifico del campionato. Essenziale.
Hernandez 5,5 – Una delle poche note distorte della serata rossonera. Mancano le sue sgaloppate, così come i suoi interventi in difesa, pressoché inesistenti. Malgrado la sua prestazione non brillante, se il Milan è tornato nell’Europa che conta, è anche merito suo. Impreciso.
Bennacer 4 – Se non fosse per la prestazione del suo compagno di reparto, ci sarebbe poco da festeggiare. Sbaglia tutto quello che si può sbagliare, recando non poche gatte da pelare alla retroguardia rossonera. Viene prontamente sostituito da Pioli, che si rende conto della poca precisione dell’algerino. Peggiore in campo (61′ Krunic 6 – Si comporta egregiamente in mezzo al campo. Non fa niente di eccezionale, ma garantisce la copertura tra le linee, che fa guadagnare al Milan la porta inviolata).
Kessié 9 – Frank Yannick Kessié. La qualificazione in Champions porta il nome di un ragazzo che, dopo tante critiche, si è trasformato in perno imprescindibile del Milan del futuro. Lotta su tutti i palloni e, come se non bastasse, realizza entrambi i calci di rigore concessi da Mariani. Semplicemente il Presidente.
Saelemaekers 6,5 – L’effettivo più positivo della batteria dei trequartisti. Svaria su tutto il fronte d’attacco, arrivando anche alla conclusione. Nell’ultimo periodo, il suo miglioramento si è rivelato un fattore importante, guadagnandosi una meritata conferma. Pericoloso (79′ Dalot s.v.).
Calhanoglu 5,5 – Praticamente assente. Cerca di garantire qualche palla a Leao, ma sono quasi tutte mal giocate. In una serata in cui avrebbe potuto brillare, si è dimostrato leggermente sotto tono. Inconcludente.
Diaz 6,5 – Si tratta del giocatore in più. Non è mai pericoloso, tuttavia si impegna e garantisce qualche trama di gioco interessante. Si fa vedere meno brillante delle scorse partite, ma pur sempre pericoloso. Fastidioso (62′ Meité 6,5 – L’ex Torino entra con la mentalità giusta. Fondamentale la sua fisicità, così come la sua progressione negli spazi, che per poco non porta al gol di Leao).
Leao 6 – Nel ruolo che meno lo risalta, non disdegna. Cerca di propiziare le azioni offensiva assicurando qualche sponda, ma dà il meglio di sé negli spazi. Si mangia un gol a tu-per-tu con Gollini, mancando un’occasione per archiviare la pratica in anticipo. Freccia (79′ Mandzukic s.v.).
Allenatore: Pioli 8 – Considerato da tanti come un “mediocre”, porta i rossoneri in Champions. Nonostante le sfortune e gli infortuni, il trionfo del Milan porta la sua firma. Gladiatorio.