Ezequiel Schelotto è tornato in Italia, sbarcato a Bari da poche ore per giocare in Serie D nel Barletta. L’esterno argentino, naturalizzato italiano, a 34 anni dopo molto girovagare, torna dunque nel nostro calcio.
Accostato nei primi anni di carriera, specialmente a Cesena, a Camoranesi per l’essere italo-argentino, oltre che per i lunghi capelli e la sua falcata sulla fascia, la carriera di Ezequiel è stata una grande avventura che lo ha portato a calcare i campi di molti campionati.
Ora il ritorno in Italia per provare a regalare gioie ai tifosi del Barletta, che col suo acquisto, per la qualità e la forza del giocatore, sognano in grande.
Schelotto, infatti, seppur non più giovanissimo, se integro a livello fisico può regalare colpi incredibili e vittorie agli ambiziosi pugliesi. L’obiettivo del club è infatti quello di lottare per la promozione in Serie C.
Schelotto in Italia prima del Barletta: le tappe della carriera
Dopo i primi passi nelle giovanili in Argentina, Schelotto viene acquistato dal Cesena nel 2008. Inizia così in Romagna l’avventura calcistica di Schelotto nel nostro calcio, dove in tre stagioni in varie categorie segna anche 7 reti.
Nel club romagnolo ottiene una doppia promozione dalla Serie C alla Serie A, attirando su di sé l’attenzione dell’Atalanta che lo compra, lasciandolo ancora a Cesena.
Col club romagnolo esordisce anche in Serie A nel 2010, e dopo un buona prima parte di girone d’andata un litigio col mister dei romagnoli ne limita l’impiego nel restante periodo di campionato. Passa così in prestito a Gennaio al Catania, per volontà dell’Atalanta.
Dopo pochi mesi in Sicilia si apre per Schelotto l’avventura a Bergamo, dove ben si comporta, tanto da attirare le attenzioni dell’Inter. Nel 2013, infatti, passa proprio all’Inter dove si toglie anche lo sfizio di segnare in un derby di Milano terminato 1-1.
L’inizio della nuova stagione porta novità sulla panchina nerazzurra e, col nuovo allenatore Mazzarri, Schelotto viene messo fuori rosa ed è costretto a salutare.
Inizia per l’italo-argentino un periodo di prestiti in giro per l’Italia tra Sassuolo, Parma e Chievo. In tutte queste piazze ben figura alternandosi tra il ruolo di esterno e quello di terzino di spinta. Nessun club però lo ingaggia a titolo definitivo e così Ezequiel, nel 2015, rescinde con l’Inter e inizia a giocare all’estero.
Nel 2015 firma con lo Sporting Lisbona dove resta due stagioni disputando anche le coppe europee, poi passa in Inghilterra al Brighton. Nel campionato inglese non riesce ad imporsi troppo e, dopo una stagione, torna in Serie A, in prestito nuovamente al Chievo Verona.
Dopo un’ulteriore parentesi al Brighton saluta il calcio europeo per tornare in Argentina, dove gioca con vari club prima del nuovo ritorno in Italia al Barletta.
Schelotto in Nazionale sulle orme di Camoranesi a cui spesso è stato paragonato ai tempi di Cesena
Ezequiel Schelotto nel 2012 vive uno dei migliori momenti della carriera, tanto da essere pre-selezionato da Prandelli nei 32 per gli Europei. Tuttavia, Schelotto non vive da protagonista tutta la campagna che vede l’Italia sognare fino al 4-0 subito in finale dalla Spagna, in quanto tagliato dalla lista.
L’esordio in maglia azzurra del Galgo, paragonato a Camoranesi agli inizi della carriera per via delle varie somiglianze, riesce a realizzarsi comunque.
Nell’agosto 2012 arriva l’esordio con gli azzurri, suppur in una gara non ufficiale, nella sconfitta 1-2 contro l’Inghilterra in amichevole.
Nonostante il risultato sfavorevole, la partita contro gli inglesi è uno dei momenti più importanti della carriera del ragazzo oriundo. Quella con gli inglesi resta l’unica presenza in nazionale maggiore oltre a quelle in under-21 dell’italo-argentino.
Schelotto al Barletta e poi futuro da allenatore?
Ora per l’italo-argentino l’esperienza in Puglia nel Barletta, dove, se riesce ad avere quella continuità fisica e caratteriale, un po’ mancata nel corso della carriera, può ben figurare.
L’ambizione è infatti quella di riuscire a trascinare i pugliesi in Serie C e, magari, anche prolungare l’avventura nel Barletta per i prossimi anni.
L’idea per il futuro di Schelotto è poi quella di appendere gli scarpini al chiodo tra massimo 2/3 stagioni e iniziare la carriera da allenatore. Nelle sue intenzioni, dunque, prossimamente, c’è la volontà di ottenere il patentino da allenatore, per cercare quei successi che in carriera non sono arrivati.