Olanda-Croazia (2-4): analisi tattica e considerazioni

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L’analisi tattica di Olanda-Croazia, prima semifinale di Nations League ha visto prevalere la squadra Croata. Regala il primo tempo agli Olandesi. Poi fa emergere la sua classe e le sue individualità. Ma nel recupero è costretta ai supplementari per il gol di Noa Lang. Supplementari che sono un assolo croato che conquista così la finale di Nations League. 

Analisi tattica Olanda-Croazia, primo tempo: Olanda in vantaggio con merito

Scelte a sorpresa di Geertruida centrale difensivo al fianco di Van Dijk nella difesa a quattro per sostituire De Ligt e di Perisic basso sulla linea dei quattro difensori croati. Giocano a specchio le due squadre con il 4-3-3. Parte forte l’Olanda spostando il baricentro nella metà campo avversaria. Interessante la posizione di Simons tra le linee e primo pressing per gli olandesi quando la Croazia esce palla al piede.

Stesso lavoro, ma con meno frequenza, lo svolge Gakpo a destra, Scende spesso a raccogliere i palloni che escono dalla fase difensiva della sua squadra. Gakpo scappa più volte dietro i due centrali croati a raccogliere i lanci di Van Dijk, altra opzione d’attacco per l’Olanda. Veloci le incursioni di Malen che sfrutta gli spazi sulla sulla destra quando Gakpo si accentra. Lavora molto Gakpo anche per gli inserimenti dei centrocampisti. Sterile comunque il dominio del gioco dell’Olanda che nella prima mezz’ora non produce palle da gol.

La Croazia gioca sulla qualità dei centrocampisti con gli esterni che accompagnano l’azione. Fraseggio e ricerca dell’imbucata o dell’uomo libero tra le linee. Hanno meno permanenza nella metà campo olandese ma danno l’impressione di poter essere più pericolosi. In questo gioco si mette in evidenza Juranovic, molto preciso negli inserimenti e nel cercare di farsi trovare libero dai compagni. Mancano gli inserimenti o la presenza delle punte in area a sfruttare le occasioni.

Prima occasione per l’Olanda arriva oltre il 30′ con un lancio dalla difesa di Akè che pesca l’atalantino Koopmeiners in area di rigore fermato nel tiro. Poco dopo Malen sfrutta un’azione di qualità che coinvolge Akè, Simons, Wiffer e i movimenti delle punte. Libero di calciare in area di rigore non sbaglia. Sutalo e Vida non impeccabili nell’occasione. Olanda in vantaggio con merito. Modric sottotono, bene Brozovic a contendere le seconde palle dopo le spizzate degli attaccanti olandesi a seguito dei lanci lunghi.

Analisi tattica Olanda-Croazia, secondo tempo: la Croazia scappa l’Olanda la recupera sul filo di lana

Riparte con più spinta la Croazia, ma la vera notizia buona è che Modric sembra più presente nel gioco. C’è una regola nel calcio che dice che quando un’attaccante va a difendere in area sono guai. Grande ingenuità di Gakpo che perde il pallone e prova il recupero su Modric usando le mani, Rigore ineccepibile che Kramaric non sbaglia. Secondo tempo iniziato da soli 10′ la Croazia è cresciuta, ora il palleggio è più fluido e i centrocampisti possono far girare la squadra soprattutto sulle fasce con Juranovic e Perisic.

Funzionano ancora bene gli inserimenti dei centrocampisti olandesi subito pericolosi con Wieffer dopo un recupero di Koopmeiners. Al 64′ esce Simons ed entra Weghorst che va a fare la prima punta consentendo a Gakpo di agire più esterno a sinistra dove si trova più a suo agio. La scelta di Koeman sembra quella di sfruttare ancora di più i lanci lunghi. Importante è il ruolo di Brozovic chiamato a contendere agli olandesi le seconde palle messe in gioco dai lanci lunghi.

Centrocampo lasciato nelle mani del trio Modric, Brozovic e Kovacic, partita in controllo della Croazia. Non passa molto tempo e la Croazia passa con Pasalic servito da sinistra Ivanusec dopo una azione di Brozovic. Male Van Dijk nell’occasione

Prova Koeman a cambiare ancora: Malen e Wieffer fuori per Bergwijn e Wijnaldum. Freschezza ma nessun cambio attico. Al 78′ contromossa Croata: Stanisic sostituisce Josip Juranovic e Vlasic sostituisce Ivanusec. Cambia la catena sinistra per contenere le giocate Gakpo.

Ora la Croazia può giocare come preferisce, ovvero giro palla e possesso; accelerazioni improvvise. L’Olanda si butta in avanti per contendere ogni pallone in area ai difensori croati. I cambi Croazia: Majer sostituisce Mateo Kovacic e Erlic sostituisce Andrej Kramaric.

Per l’Olanda, Noa Lang sostituisce Denzel Dumfries.  Solo nel finale Koeman decide di cambiare per provare a cambiare il corso della partita. Lang è quello che entra meglio in partita, prima servendo palle invitanti per i compagni poi risolvendo in proprio con un gol di bella fattura che vale il pareggio.
 
Olanda-Croazia (2-4): analisi tattica e considerazioni
Analisi tattica Olanda-Croazia, tempi supplementari: la Croazia si riprende la partita

Squadre sconvolte e snaturate dai cambi finali. Per questo la Croazia toglie un difensore Sutalo per inserire una punta Petkovic. L’Olanda rimane sbilanciata in avanti con quattro giocatori d’attacco, una sorta di 3-3-4 che costringe de Jong ad arretrare la sua sfera d’azione. La Croazia più equilibrata riprende le redini del gioco, con l’eterno Modric a dirigere l’orchestra e Petkovic a finalizzare con un preciso tiro da fuori che riporta il vantaggio la Croazia nel primo tempo supplementare.

La reazione dell’Olanda Si vede nel secondo tempo supplementare quando Van Dijk va a giocare di punta, de Jong molto stanco va a fare il centrale difensivo. Malacia sostituisce Aké e de Roon sostituisce Gakpo. Al 110′ c’è l’occasione per l’Olanda per pareggiare ma la spreca malamente. Partita in cui saltano tutti gli schemi attaccano alternandosi le due squadre ma la qualità della Croazia è superiore e i pericoli sono più impellenti. Su una di queste azioni la Croazia guadagna il rigore che Modric trasforma, chiudendo la partita.

Le considerazioni finali

La partita l’ha vinta la squadra che ha dimostrato di avere più opzioni e idee di gioco. Quando Koeman si affida al lancio sistematico sa che sta consegnando la partita ai croati. Imbottisce la squadra di giocatori d’attacco spera nel pareggio che arriva con una discreta dose di fortuna sul finale. Se Dalić inserisce una punta per riequilibrare la partita Koeman rimane senza equilibrio e la Croazia non perdona. Ha vinto la squadra più forte dimostrandolo sul campo.

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