ESCLUSIVA – Paolino di Radio Bianconera senza filtri sulla Juventus

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ESCLUSIVA – Paolino di Radio Bianconera senza filtri sulla Juventus

La Redazione di 11contro11.it ha avuto modo di intervistare in esclusiva il Direttore di Radiobianconera.com, radio e giornale web interamente allacciato al mondo Juventus, ossia il giornalista Antonio Paolino. Nel corso degli anni si è fatto abilmente strada con competenza e sportività all’interno del mondo calcistico, con maggiore interesse al panorama torinese della Vecchia Signora. Il suo curriculum parla di prestigiose esperienze in pompa magna in televisione (Juventus Channel, Mediaset Premium e 7Gold), in radio (RTL Torino, Radio Capital e Radio Energy), sul web e sulla carta stampata (JuventusNews24, Tuttosport.com e Tuttojuve.com).

Dando punti di vista davvero interessanti e strettamente personali, Paolino ha risposto a domande di vario genere. Passando dalle considerazioni sulla stagione appena conclusa della Juventus fino allo scioglimento tra i bianconeri e Massimiliano Allegri. Poi, si sono trattati i temi legati al mercato e all’innesto del nuovo allenatore Thiago Motta, mettendo in mostra tutti i possibili scenari del futuro. Infine, c’è anche stato modo di sottolineare un importante messaggio volto all’intero Paese. Stesso nel quale ci sarebbero ancora molte lacune sul culto di questo bellissimo sport.

Juventus, Paolino in Esclusiva analizza l’ultima fase stagionale: “Illusi di poter stare in scia”

Cosa crede che sia successo nello spogliatoio e, in generale, a livello fisico e mentale nei calciatori della Juventus dopo il pareggio interno contro l’Empoli e la sconfitta di Milano contro l’Inter?

“Onestamente io non lo chiamerei declino, alla luce del fatto che al termine della stagione la Juventus è comunque riuscita a concludere in terza posizione. Certo è che sicuramente i bianconeri hanno patito il contraccolpo di essersi un pò illusi di poter stare in scia ad una squadra, l’Inter, che ha poi spiccato definitivamente il volo. Con un Europeo alle porte e, di conseguenza, con carichi di sforzi superiori a quelli preventivati all’inizio, le squadre abituate a stare in testa – e sappiamo bene che di recente la Juventus ha vinto nove scudetti consecutivi – tendono a mollare la presa mentalmente quando l’obiettivo stagionale viene perso per strada”.

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“Questo non giustifica, personalmente, la ciurma di Massimiliano Allegri. Si cerca solamente di ipotizzare ciò che potrebbe essere verosimilmente capitato nello spogliatoio. Altri esempi a favore della supposizione sono le varie situazioni registrate in altri club d’Italia. Il Napoli ha ‘steccato’ arrivando decimo dopo la vittoria dello Scudetto. Oppure la Roma e la Lazio hanno faticato molto di più rispetto allo scorso anno. Quella che conta alla fine è solamente la classifica finale”.

Antonio Paolino vede il bicchiere mezzo pieno: “La Juventus ha fatto dei passi in avanti”

La Juventus, poi, ha concluso il campionato in terza posizione nonostante due mesi e mezzo da “incubo” in quanto a punti lasciati per strada. Inoltre, dopo 4 anni senza coppe é ritornata ad alzare un trofeo, quello della Coppa Italia a Roma contro l’Atalanta. Al fronte di questi risultati, che voto darebbe alla stagione dei bianconeri?

“Il voto complessivo di una stagione non dipende solamente dai trofei. Soprattutto se pensiamo a quelli più importanti come ad esempio la Champions League. Piuttosto andrei a vedere le difficoltà nel quale una squadra è dovuta immergersi, le problematiche che portano la ricostruzione di un club come la Juventus. Io darei un 7-, o 6½ per essere magari più stretti”.

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“Portare a casa un trofeo come la Coppa Italia ed arrivare alla qualificazione alla prossima Champions ha reso la stagione dei bianconeri inferiore solamente a quella di chi ha vinto di più. Ovvero? Solo l’Inter con il raggiungimento del ventesimo Scudetto. Il calcio, quando non ci sono degli obiettivi strategici importanti, dipende principalmente dall’allenatore e dalla qualità dei giocatori. Riuscire a riportare qualcosa a casa e comunque qualificarsi per la massima competizione europea sta a significare che Madama ha fatto dei passi in avanti“.

Juventus, Paolino in Esclusiva: “Allegri ha finito il percorso nel peggiore dei modi”

Abbiamo citato la finale di Coppa Italia a Roma contro l’Atalanta, vinta dalla Juventus con il risultato di 1-0 grazie alla rete di Vlahovic. Quella é stata l’ultima partita da allenatore della Vecchia Signora di Massimiliano Allegri, anche se a fare scalpore é stata per lo più la reazione contro giornalisti e società nell’immediato post partita. Cosa ne pensa di quello che é successo? Quale è la sua posizione su Allegri e, in generale, ha fede nell’operato della nuova società?

“Sono ottimista per la nuova società. E non perché in quanto a Direttore di Radio Bianconera ho i paraocchi. Ho intravisto la volontà di cambiare, e non quando lo chiedono i tifosi ma quando serve e ce n’è la possibilità. Allegri ha finito il suo percorso nel peggiore dei modi. Non pensavo che con tutta la sua diplomazia ed aziendalismo manifestato in dieci anni potesse avere un escalation di questo tipo. Però, ai moralisti dico che nei suoi stessi panni, con le cose subìte mediaticamente parlando e non solo, avrebbero fatto peggio”.

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“Quindi, non giustifico ma capisco. Così come chiaramente capisco la reazione della Juventus che non guarda mai in faccia a nessuno. Per una questione anche di immagine ha applicato con severità il proprio regolamento interno. Se si pensa che in tutte le squadre se arrivi tardi ad un allenamento vieni punito con una multa davvero salata, provate a ragionare su cosa potrebbe andare incontro un allenatore che alza la voce, che incarna l’anima del tifoso. I rapporti interni, sappiamo, a volte viaggiano con il vento in poppa e altre volte con il nemico in casa. Abbiamo capito che il nemico in questo caso era chi ha scelto, dalla proprietà in giù, di cambiare gestione tecnica dopo la vittoria della Coppa Italia“.

Paolino è con Thiago Motta: “Da appoggiare, difendere e sostenere”

Chiaramente l’addio di Max Allegri dalla panchina della Juventus ha lasciato incustodito un ruolo fondamentale, quello dell’allenatore. Con una nota ufficiale del club è adesso iniziata l’era Thiago Motta. Quale è il suo punto di vista sul tecnico? Cosa si aspetta?

“Mi aspetto che venga difeso. Anche perché la Juventus aveva già provato con Andrea Agnelli a cambiare filosofia, puntando ad esprimere un gioco diverso. Facilmente illusi con un ‘Sarrismo’ che con il tempo si è andato a sciogliere, adesso mi immagino che la scelta di riprovarci sia condivisa. Thiago Motta era già da tempo la prima scelta dei bianconeri, ma ci tengo a sottolineare che non era l’unica. Nemmeno la sera prima della finale di Coppa Italia l’italo-brasiliano era certo di rivestire l’incarico di nuovo mister della Vecchia Signora. Anzi, vi dico che al club torinese è anche stato molto vicino Raffaele Palladino, adesso confermato tecnico della Fiorentina. Sullo sfondo, poi, c’è sempre stato Antonio Conte“.

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“Per concludere dico che la Juventus adesso dovrà appoggiare, difendere e sostenere le proprie scelte aziendali e societarie parlando. Non nel silenzio sabaudo consueto. Con il cambio di allenatore si cambierà senza dubbio la mentalità. Magari, perché no, migliorandola, non solo sotto il profilo del gioco. Io personalmente, poi, vorrò vedere come verrà giudicato il nuovo che avanza dai saggi del calcio, pronti a criticare sempre e comunque se uno indossa una maglia più importante rispetto a quella di un’altra squadra. Scommetto che nessuno dirà che l’anno prossimo Thiago Motta è costretto a vincere lo Scudetto. La Juventus dovrà rientrare tra le prime quattro con i numerosi impegni che dovrà affrontare”.

Dalla delusione Locatelli alla speranza Fagioli: Paolino ha le idee chiare sul futuro

Plasmando la nuova Juventus, quali sono i calciatori che nella stagione appena conclusa l’hanno sorpresa di più? Di conseguenza, vorrei sapere in generale quale è lo zoccolo duro con il quale dovrebbe ripartire Thiago Motta.

“Ho imparato nella mia carriera giornalistica e, se si vuole, anche un pò calcistica, che lo zoccolo deve ripartire dall’avere un calciatore migliore rispetto agli altri per ogni reparto. In porta ci sarebbe stato Szczesny, in difesa mi ha stupito la crescita di Bremer nella sostanza, nei numeri realizzativi e nella flessibiltà nel sapersi adattare a quello che gli veniva chiesto. Mi ha deluso Locatelli perché sicuramente non messo nelle condizioni ottimale di lavorare al meglio. Mi ha deluso anche Rabiot, che nei tre anni di cinque complessivi in cui ha dimostrato di essere sotto le aspettative ha messo in luce un limite, ossia che in mezzo a quelli forti manifesta meglio il suo valore ma quando c’è da dare di più come leader va a spegnere progressivamente la fiammella”.

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“Il ritorno di Fagioli, allo stesso tempo, mi incoraggia parecchio. In avanti, invece, per quanto si è sbattuto per fare del proprio meglio e, allo stesso tempo, per quanto ha sbagliato in momenti decisivi – come in Inter-Juventus nella conclusione non capitalizzata a pochi metri dalla porta difesa da Sommer – punterei su Vlahovic. Dico questo anche perché magari negli anni in cui non sei supportato dal gioco e non ti sta andando bene tutto riesci comunque ad andare in doppia cifra e siglare diciotto reti. La prima stagione, giocata per metà, ha registrato nove gol. Nonostante questo, per di più, era stato criticatissimo. Secondo me ha fatto capire che se messo nelle migliori condizioni possibili potrebbe diventare qualcosa di esplosivo per il bene della Juventus“.

Calciomercato Juventus, Paolino in Esclusiva fa sognare i tifosi: “Koopmeiners promesso sposo”

Andando ad intervenire sul mercato, invece, quali sono i colpi che si aspetta? Si parla molto nell’ultimo periodo di Teun Koopmeiners, mi dia un punto di vista obiettivo sulle reali chance di rubare all’Atalanta un giocatore così importante.

“Sono quasi certo che Koopmeiners si sia già promesso alla Juventus. Chiaramente i bianconeri non dovranno farsi prendere per il colletto dalle pretese dell’Atalanta, che non è affatto ingenua. Cercheranno di integrare qualche contropartita giovane che possa interessare alla Dea. Inizialmente c’era un interesse di Gasperini per Iling Jr., ma ora sembra che sia destinato ad approdare in Inghilterra, poi anche il difensore Huijsen non dispiace. Uno come il Gasp, poi, non trascura eventualmente il nome di Soulé“.

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“Teun Koopmeiners lo do come promesso sposo della Vecchia Signora. Mi sembra che quella tipologia, quel carattere e quella personalità sia proprio quella che ora manca in rosa. Con Gasperini è davvero migliorato molto”.

Juventus, Paolino appoggia Spalletti: “Locatelli avrà una nuova chance non esclusiva”

Prima di concludere, infine, vorrei chiederle due pareri prettamente personali. Il primo riguarda l’esclusione da Euro 2024 di Manuel Locatelli. Crede che la scelta di Spalletti sia corretta o andrebbe a togliere un posto a qualche Azzurro per chiamare Locatelli?

“Per me sono giuste le convocazioni di Spalletti. Non sono uno che se gli togli uno juventino dalla Nazionale allora grida allo scandalo. Perché le caratteristiche del numero 5 bianconero e di Fagioli, ad esempio, sono diverse. Così come vedremo, probabilmente, Locatelli rimesso nel suo ruolo naturale la prossima stagione con Thiago Motta capace di ricucirsi della grandi chance, ma non esclusive. Intendo dire che l’ex Sassuolo si è calato bene in quei panni, ma in Nazionale con quelle caratteristiche ce ne sono di più forti. Di conseguenza, quando puoi scegliere hai più bisogno della freschezza di Fagioli. Alla Juventus i due centrocampisti potrebbero addirittura coesistere, ma rimescolando i giocatori in un altro modo”.

Lo stile Juventus, Antonio Paolino lancia l’appello in Esclusiva: “Serve più rispetto”

Il secondo, nonché ultimo, punto di vista che le volevo chiedere riguarda lo striscione appeso fuori dall’Allianz Stadium dagli Ultras qualche giorno fa, il quale recita:Trap, Marotta, Conte, Ibra, Vieira li chiamavate ladri dopati ma per vincere il avete comprati”. Il riferimento é chiaramente all’Inter che ha ufficializzato come nuovo presidente Giuseppe Marotta e, sullo sfondo, anche al Napoli che ha messo nella propria panchina Antonio Conte (stesso che all’Inter ha fatto vincere uno Scudetto). Cosa pensa al riguardo? É dello stesso avviso della Curva della Juventus? Ci sarà prima o poi il giusto rispetto nei confronti del mondo bianconero o sarà sempre un “uno contro tutti”?

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“Direi piuttosto che si tratta di civiltà contro inciviltà. Anche lo stesso Fagioli entrando allo stadio nelle ultime amichevoli in Nazionale mi hanno riferito sia stato fischiato ed insultato perché scivolato in problematiche personali davvero delicate. L’Italia è un Paese che si ricorda delle ‘scemenze’ degli altri ma non guarda mai le proprie. Ricordo all’Inter e al Napoli, in questo caso ed in generale, che si deve portare rispetto. La cultura sportiva dovrebbe cambiare in questo Paese”.

Un mondo “professionistico” rovinato

“Abbiamo visto solo un anno fa come De Laurentiis abbia scaricato Giuntoli, rabbrividendo davanti alla sua ‘juventinità’. Beh, vorrei ricordare al Presidente dei partenopei che la vittoria del terzo Scudetto lo scorso anno è anche merito delle competenze di un professionista come lo stesso Giuntoli. Agli altri, invece, ricordo che il parrucchino di Conte non fa la differenza, ma la fanno le idee dell’allenatore, adesso apprezzato nella piazza napoletana. Marotta, invece, era alla Juventus dove ricordava esattamente quali erano stati i sacrifici che la sua squadra aveva fatto per vincere tutti quegli Scudetti. Concludo dicendo che il rispetto e il tifo dovrebbero passare, appoggiando e lavando i panni sporchi, all’interno del proprio spogliatoio. Ricordandosi che ci troviamo difronte ad un mondo professionistico”.

L’intervista esclusiva sulla Juventus da parte di Antonio Paolino, Direttore di Radiobianconera.com, termina qui. I temi sono stati trattati con la massima imparzialità e professionalità.

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